Ora siamo nella terza generazione dei chatbot: quella dell’agentic organization. Non più un modello che pensa da solo, ma una società interna di agenti che collaborano, si dividono i compiti e ricompongono le informazioni. È come se dentro un chatbot non ci fosse più una voce unica, ma un’intera orchestra che suona in sincronia.
🤖 AsyncThink: la società interna dell’AI
Il paradigma proposto da Microsoft Research, AsyncThink, è la prova concreta di questa svolta.
- L’organizer analizza il problema e decide come scomporlo.
- I worker affrontano le singole parti in autonomia.
- Le sequenze Fork–Join intrecciano i sottoprocessi, creando una struttura concorrente e dinamica.
Il risultato è sorprendente: 28% di latenza in meno rispetto al pensiero parallelo, con prestazioni superiori nei benchmark matematici. Ma il vero salto non è tecnico: è concettuale. L’AI non imita più una strategia ottimale data dall’esterno, impara a organizzarsi da sola, come una società che si auto-regola.
🔎 La generalizzazione: pensare oltre i confini
🧩 La magia della generalizzazione
Quando diciamo che AsyncThink riesce a risolvere un Sudoku 4×4 pur essendo stata addestrata solo su problemi aritmetici, stiamo toccando il cuore della sua innovazione. Non ha “memorizzato” regole di Sudoku, né ha visto esempi di quel gioco. Quello che ha imparato è come organizzare il pensiero: scomporre un problema in parti, affrontarle in parallelo e ricomporre la soluzione.
📖 Contenuto vs Struttura
- Contenuto: sono le informazioni specifiche di un dominio (es. regole del Sudoku, formule matematiche, testi filosofici).
- Struttura del pensiero: è il modo in cui affronti un problema, indipendentemente dal contenuto. AsyncThink non ha imparato “il Sudoku”, ha imparato come ragionare organizzando sottoproblemi.
🔎 Un esempio umano
Immagina un gruppo di studenti che hanno sempre risolto esercizi di matematica. Un giorno gli viene dato un Sudoku. Non conoscono le regole a memoria, ma capiscono che devono:
- Suddividere il compito in quadranti e righe.
- Procedere passo dopo passo, verificando coerenza.
- Ricomporre la soluzione finale.
Non hanno imparato il gioco, hanno applicato la forma del pensiero organizzato che già usavano in matematica.
🚀 Perché è affascinante
Questa capacità di trasferire la forma del ragionamento da un dominio all’altro è ciò che rende AsyncThink diverso dai modelli precedenti.
- I chatbot di seconda generazione imitavano risposte.
- Quelli di terza generazione, come AsyncThink, imparano a pensare organizzato e possono applicare questa forma a problemi mai visti.
🎯 In sintesi
La vera rivoluzione non è che l’AI sappia fare più cose, ma che sappia generalizzare il modo di pensare. È come se avesse imparato la grammatica del ragionamento, e ora potesse scrivere frasi nuove in qualsiasi lingua del problema.
Egli altri LLM ?
Anche ChatGPT, Claude, Gemini e Grok stanno evolvendo verso modalità “agentiche”, cioè sistemi che non si limitano a rispondere linearmente ma che orchestrano più processi interni, con capacità di generalizzare e applicare forme di ragionamento organizzato a problemi mai visti.
🔎 ChatGPT (OpenAI)
- Le ultime versioni (es. ChatGPT 5.1) introducono la capacità di selezionare e orchestrare agenti specializzati per compiti diversi.
- Non è più solo un modello che risponde, ma un sistema che può pianificare multi-step, integrare strumenti e gestire processi paralleli.
- Questo approccio è molto vicino all’idea di “agentic organization”: un’organizzazione interna che distribuisce compiti e li ricompone.
🤖 Claude (Anthropic)
- Con Claude 3.7 Sonnet e soprattutto Claude 4, Anthropic ha introdotto il concetto di persistent intelligence e agenti collaborativi.
- Claude può mostrare ragionamento passo-passo, gestire agenti per coding e customer support, e persino delegare compiti complessi tramite strumenti come Claude Code.
- È un chiaro esempio di AI che non si limita a rispondere, ma organizza il pensiero e lo rende visibile.
🌐 Gemini (Google DeepMind)
- Con Gemini 3, Google ha spinto molto sul concetto di multimodalità e agentic AI.
- Gemini non solo interpreta testo, immagini e video insieme, ma è stato progettato per coordinare agenti multimodali e applicare ragionamento organizzato a compiti complessi.
- Capgemini parla esplicitamente di “vivere in un mondo agentico con Gemini-powered AI agents”: un ecosistema di agenti che collaborano.
🚀 Grok (xAI – Elon Musk)
- Con Grok 4.1, xAI ha puntato su un modello che non è solo “più intelligente”, ma anche più collaborativo e agentico.
- Grok integra ragionamento, coding, comprensione di humor e interazioni complesse, con un’infrastruttura di reinforcement learning pensata per agentic workflows.
- È descritto come un “frontier agentic model”, cioè un passo verso AI che organizza e distribuisce compiti interni.
Questi sistemi – ChatGPT, Claude, Gemini e Grok – stanno convergendo verso la terza generazione dei chatbot, dove la potenza del singolo modello non basta più. La vera innovazione è la capacità di pensare organizzato, cioè:
- suddividere problemi,
- gestire sottoprocessi in parallelo,
- ricomporre soluzioni coerenti,
- generalizzare la forma del ragionamento a domini mai visti.
In altre parole, non stiamo più parlando di “macchine che rispondono”, ma di ecosistemi cognitivi che imitano la dinamica di una società interna.
📊 Tabella comparativa: Chatbot di terza generazione
| Modello | Approccio al ragionamento | Elementi agentici | Capacità di generalizzazione | Punti di forza distintivi |
|---|---|---|---|---|
| ChatGPT (OpenAI) | Multi-step reasoning con pianificazione interna e strumenti integrati | Orchestrazione di agenti specializzati (es. per codice, ricerca, calcolo) | Applica strategie organizzative a compiti mai visti, grazie a tool orchestration | Ecosistema con plugin e API, forte integrazione con applicazioni esterne |
| Claude (Anthropic) | Ragionamento trasparente e passo-passo, con enfasi sulla sicurezza | Strutture collaborative (Claude Code, agenti per compiti specifici) | Generalizza forme di ragionamento critico oltre il training, mostrando “società interna” | Focus su affidabilità, interpretabilità e “constitutional AI” |
| Gemini (Google DeepMind) | Ragionamento multimodale (testo, immagini, video) | Coordinamento di agenti multimodali | Trasferisce la forma del pensiero organizzato tra domini diversi (es. visivo ↔ testuale) | Forte capacità multimodale e integrazione con ecosistemi Google |
| Grok (xAI – Elon Musk) | Ragionamento creativo, ironico e contestuale | Strutture agentiche con reinforcement learning per compiti complessi | Generalizza su domini non visti, con focus su interazioni dinamiche | Stile conversazionale unico (umoristico, critico), pensato per interazioni sociali e creative |
🎯 Sintesi critica
- ChatGPT → punta sull’orchestrazione di agenti e strumenti, diventando un hub cognitivo.
- Claude → enfatizza la trasparenza e la sicurezza, mostrando chiaramente il ragionamento organizzato.
- Gemini → porta l’agentic organization nel mondo multimodale, integrando diversi tipi di input.
- Grok → sperimenta con agenti creativi e ironici, spingendo verso un’interazione più “umana” e sociale.
⚠️ Considerazioni personali
Da docente di informatica, questa evoluzione mi colpisce come un terremoto culturale. Per anni abbiamo insegnato ai ragazzi che l’AI è un “modello” che risponde. Ora dobbiamo dire loro che l’AI è una società interna di agenti, capace di auto-organizzarsi e di generalizzare oltre i confini del training.
Il rischio? Che la scuola resti ferma alla seconda generazione, mentre i ragazzi vivono già nella terza. Il pericolo non è solo tecnico, ma educativo: se non insegniamo a comprendere questa nuova forma di intelligenza, i nostri studenti cresceranno immersi in sistemi che ragionano come ecosistemi complessi, senza avere gli strumenti per decifrarli.
🎯 Conclusione
La terza generazione dei chatbot segna il passaggio dall’individuo all’organizzazione: non è più questione di avere un modello più grande, ma di costruire un ecosistema adattivo. Il futuro dell’AI non sarà un monolite, ma una rete di agenti che collaborano, e persino di configurazioni ibride dove gli esseri umani diventano nodi della rete cognitiva.
Se non ci prepariamo, rischiamo di formare cittadini che parlano con chatbot capaci di pensare come società interne, mentre la scuola insegna ancora a dialogare con macchine della seconda generazione. È un salto epocale: o lo affrontiamo con coraggio, o resteremo spettatori di un mondo che ci scivola tra le mani.
FAQ sulla terza generazione dei chatbot e l’agentic organization
Che cosa significa “terza generazione dei chatbot”?
È il passaggio dal singolo modello che pensa da solo a un’organizzazione interna di agenti che collaborano. Non più una voce unica, ma un’orchestra: l’AI scompone i problemi, li affronta in parallelo e ricompone le soluzioni in modo coerente.
Cos’è l’agentic organization, in parole semplici?
È una “società” di agenti dentro il modello: un organizer decide come scomporre il compito e più worker risolvono sottoproblemi in autonomia, coordinati da sequenze Fork–Join. Il risultato è pensiero concorrente ma coerente.
Che cosa introduce AsyncThink rispetto al pensiero sequenziale o parallelo?
AsyncThink organizza il ragionamento come un grafo di sottoprocessi, gestiti in modo asincrono. A differenza del pensiero parallelo “rigido”, adatta dinamicamente la struttura di esecuzione al compito, riducendo colli di bottiglia e tempi morti.
Quali sono i benefici pratici di AsyncThink?
Riduce la latenza e mantiene—o migliora—l’accuratezza su compiti complessi (es. ragionamento matematico). In sintesi: più velocità, più robustezza, meno spreco computazionale grazie a una orchestrazione intelligente.
Come funziona la coppia organizer–worker?
L’organizer analizza il problema, emette Fork per avviare sotto-compiti e Join per integrare i risultati. I worker eseguono i sub-query e restituiscono sintesi operative. Tutto avviene in linguaggio naturale, senza modifiche all’architettura del modello.
Perché la latenza conta tanto quanto l’accuratezza?
Nei sistemi agentici, la qualità non basta: serve anche rapidità. La metrica di critical-path latency misura la profondità minima di esecuzione; ottimizzarla significa offrire risposte più rapide senza sacrificare il rigore del ragionamento.
AsyncThink sa generalizzare oltre i dati di training?
Sì. Imparando la struttura del pensiero (come organizzare e integrare sotto-compiti), il modello trasferisce la competenza organizzativa a domini nuovi, non visti in addestramento. È un segnale forte di flessibilità cognitiva.
Quali implicazioni educative e civiche ha questa evoluzione?
Se la scuola resta ferma alla “seconda generazione”, i ragazzi parleranno con ecosistemi agentici senza capirli. Serve curricolo su organizzazione del pensiero AI, dati, bias, orchestrazione e privacy, per formare cittadini consapevoli e non utenti disarmati.
Come si coniuga tutto questo con la privacy e il rischio “megascraping”?
Più agenti significa più punti di scambio informativo. Senza trasparenza, minimizzazione dei dati e controlli sull’orchestrazione, la potenza si trasforma in vulnerabilità sistemica. La governance dei flussi è cruciale quanto l’accuratezza.
Qual è la direzione futura: modelli più grandi o ecosistemi più intelligenti?
Il futuro è ecosistemico: organizzazioni gerarchiche di agenti, pool eterogenei specializzati e collaborazione Human-in-the-Loop. Non vincerà il “più grande”: vincerà il meglio organizzato.
Da informatico a cercatore di senso






