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Capire l’Informatica Facilmente e Trasformarla in uno Strumento Esistenziale Positivo: Studio, Lavoro, Inclusione, Conoscenza, Consapevolezza
Per difendersi dalla IV Rivoluzione Industriale
Corsi ad ogni livello, per ogni età con supporto continuato.
La passione per la comunicazione
Da sempre sono stato affascinato dalla Comunicazione, una passione che mi ha accompagnato durante la mia esistenza. Ho sempre ritenuto l’insegnamento una delle componenti più fulgide di quest’ultima in quanto, il comunicare la conoscenza e scorgere negli occhi dello studente i primi bagliori di soddisfazione scaturite dalla coscienza di iniziare finalmente a comprendere, rappresenta una emozione capace di renderti in sintonia con le leggi universali del creato.
Il mio cavallo di battaglia: l’informatica
Il mio cavallo di battaglia è rappresentato dall’informatica, una materia ad un tempo decisiva nell’ambito della ricerca del lavoro e difficile da approcciare nella modalità giusta. Legati a questa innegabile difficoltà ci sono sia il digital divide, la segregazione di tutti gli individui i quali, orfani delle necessarie competenze, si trovano ai margini della società e sia il cattivo utilizzo che ne fanno i nostri ragazzi, cosa che li conduce inevitabilmente ad essere esposti a molti pericoli.
La quarta abilità vitale: la mente computazionale
È doveroso sottolineare che siamo di fronte alla definizione di una quarta abilità di carattere vitale connotata come “mente computazionale”. Questa abilità è tanto più da aggiungere alle tre tradizionali, leggere, scrivere e parlare, quanto più risulta essere decisiva nella nostra quotidianità.
Una metodologia per l’insegnamento dell’informatica
In beata sostanza, dopo 30 anni di esperienza e studio, il sottoscritto ha messo a punto una metodologia di insegnamento in grado di avvicinare facilmente lo studente ad un mondo che, se da un lato non dovrà mai sottovalutare dall’altro dovrà attingere ad un’adeguata cassetta degli attrezzi (competenze) al fine di un utilizzo equilibrato ed efficiente.
Il mio Curriculum Vitae
su di me
LA CONOSCENZA È POTERE SOLO SE CONDIVISA. IL SAPERE DEVE ELEVARE, NON DIVIDERE. PERCIÒ OLTRE L’APPARENZA, IL DESIDERIO DI METTERE IN DISCUSSIONE ME STESSO PRIMA DI PROPORRE SOLUZIONI AGLI ALTRI.
Sono lieto di poter parlare di me stesso come esperto informatico e appassionato della cultura classica. La mia passione per la tecnologia e l’umanesimo mi hanno condotto a diventare un fautore dell’Umanesimo digitale.
Sono un osservatore attento della società, e credo che la tecnologia possa essere utilizzata in modo molto efficace per migliorare l’esperienza utente e promuovere la crescita personale. Sono convinto che l’umanesimo digitale possa aiutare le persone a diventare più consapevoli di se stesse e dei propri comportamenti, a gestire meglio le situazioni difficili e a migliorare le relazioni interpersonali.
Posso aiutarvi :
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L’apprendimento è un tesoro che accompagnerà sempre il suo proprietario.
L’umanesimo digitale sfida l’algoritmo
L’accostamento di queste due parole potrebbe sembrare un ossimoro. Cosa c’entrano gli opposti zero e uno, protagonisti del sistema binario con il nostro mondo umano, ricco di sfumature ed emotività? L’umanesimo fu un movimento culturale nato durante il Rinascimento, l’elemento caratterizzante fu porre l’uomo al centro dell’universo. Sei secoli dopo, la tecnologia onnipresente e la nostra “memoria scorporata” devono comunque essere tenute a bada con un approccio antropocentrico.
Educare l’Uomo alla tecnologia
La tecnologia deve quindi comprendere l’uomo, enuncia il movimento, riconoscendo anche che è il dovere umano a capire la tecnologia. “L’educazione all’informatica e al suo impatto sulla società deve iniziare il più presto possibile”, attraverso la scuola e l’università. Quanti tra di noi sono in grado di scrivere programmi, o anche solo di capire i flussi di lavoro di un software e di una piattaforma?
Abbiamo un computer in tasca che ci inonda di informazioni, ma la maggior parte di noi non ha la più pallida idea da dove proviene l’informazione, o perché arriva a noi e non al vicino.
L’umanesimo digitale deve educare le nuove generazioni a combinare le competenze informatiche con la consapevolezza delle questioni etiche e sociali. Solo allora possiamo evitare un futuro alla Matrix, o più prosaicamente evitare di cedere la nostra coscienza ai dispositivi tech.
Da informatico a cercatore di senso