RETE ELETTRICA KO: Il Sistema è Più Fragile di Quanto Pensiamo? Il Blackout Rivela un Pericolo Nascosto.

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BLACKOUT: SPAGNA SOTTO CHOC


BLACKOUT: SPAGNA SOTTO CHOC

La presente analisi, elaborata a partire dai dati disponibili, si fonda sulla prospettiva — supportata da riscontri oggettivi — che l’evento costituisca il risultato di un’operazione cibernetica deliberata ai danni della rete elettrica nazionale. La Fondazione Olitec, che dal 2021 monitora sistematicamente i rischi derivanti dal cyberwarfare energetico, aveva già ampiamente segnalato tali vulnerabilità, anticipando dinamiche che oggi trovano conferma nella cronaca.


Fondazione Olitec
Fondazione Olitec

L’Ombra Silenziosa e la Fragilità del Sistema: Spagna e Portogallo al Bivio tra Minaccia Cibernetica e Realtà Inattesa

Il 29 aprile 2025. Una data che avrebbe potuto segnare un punto di svolta oscuro nella storia della Spagna e del Portogallo. Inizialmente, l’ombra di un potenziale attacco informatico si allungava minacciosa, alimentata dall’analisi lucida e tempestiva di Fondazione Olitec. Leggere il loro rapporto era come scrutare negli abissi di un futuro distopico, un futuro in cui la fragilità della nostra iperconnessa esistenza si sarebbe manifestata in tutta la sua drammatica potenza. Immaginate lo scenario: le luci che si spengono improvvisamente in milioni di case, gli ospedali in black-out, le fabbriche ferme, il caos nelle strade, la comunicazione interrotta. Un paese intero, improvvisamente, precipitato nel buio e nell’incertezza.

L’articolo di Olitec non si limitava a descrivere i dettagli tecnici di un potenziale attacco, ma tracciava un quadro inquietante della vulnerabilità delle nostre infrastrutture critiche. Ci ricordava che la dipendenza dalla tecnologia, se non gestita con la massima attenzione e con investimenti adeguati in sicurezza informatica, può trasformarsi in una spada di Damocle sospesa sulle nostre teste. Ogni paragrafo dell’analisi era un monito, una chiamata all’azione, invitandoci a riflettere sul ruolo cruciale che la cybersecurity gioca nella nostra vita quotidiana, spesso senza che ne siamo consapevoli.

La Realtà si Rivela: Un Blackout Inatteso

E poi, la realtà ha preso una piega inaspettata. Il 28 aprile 2025, ampie zone di Spagna e Portogallo sono state effettivamente colpite da un blackout, ma le prime indagini hanno escluso un attacco informatico come causa. L’ombra silenziosa della minaccia cibernetica si è dissolta, lasciando spazio a un’altra, forse ancora più inquietante: la fragilità intrinseca delle nostre reti elettriche.

Secondo Reuters, il gestore della rete elettrica spagnola, Red Eléctrica, ha escluso un attacco informatico come causa del blackout.(Reuters) Questa informazione è stata anche riportata dal New York Times.(The New York Times)

Le Cause del Blackout: Un Mosaico di Possibilità

Mentre le cause esatte del blackout rimangono sotto inchiesta, diverse ipotesi sono emerse, dipingendo un quadro complesso e preoccupante:

  • Guasto alla rete spagnola: Alcuni rapporti suggeriscono un guasto nella rete elettrica spagnola come causa principale.(The Guardian)
  • “Vibrazione Atmosferica Indotta”: Un fenomeno meteorologico raro, descritto come “vibrazione atmosferica indotta”, è stato menzionato come possibile causa da Corriere della Sera e spiegato in dettaglio da The Conversation.(Corriere della Sera) (The Conversation)
  • Errore Umano: Red Eléctrica ha indicato l’errore umano come una potenziale causa, aggiungendo un ulteriore livello di complessità all’indagine.(The New York Times)
  • Instabilità della Rete: L’instabilità della rete ha causato la separazione dell’interconnessione elettrica spagnola e francese attraverso i Pirenei, portando a un collasso generale della rete.(Reuters)

Il blackout ha causato disagi diffusi, con milioni di persone senza elettricità e interruzioni ai trasporti.(AP News) (The New York Times)

Interessanti considerazioni di Marco Pugliese

Marco Pugliese
Marco Pugliese Marco Pugliese | LinkedIn

Spagna e blackout, ciò che non sapete… e che forse non volevate sapere

Quando pensate a un blackout nazionale, vi vengono in mente vecchie centrali elettriche, qualche linea saltata, o un piccione troppo curioso. Ma in Spagna, e non solo, lo scenario è molto più inquietante. Dietro le quinte delle centrali nucleari batte un cuore informatico fatto di software industriali e sistemi operativi che… diciamocelo, non sono esattamente pronti per il 2025.

Dentro il reattore digitale: cosa c’è davvero?
Le centrali nucleari si affidano a una triade tecnologica:
• SCADA per controllare e acquisire dati.
• DCS per la gestione puntuale del reattore.
• PLC e HMI per far girare il tutto e permettere agli umani di capirci qualcosa.

Dietro il sipario, però, troviamo:
• Windows (vecchie versioni) per interfacce e burocrazia interna (Server e Xp)
• Linux/Unix customizzati per i server core. (E con Linux va pure bene…)
• Sistemi lega Y tipo VxWorks o QNX che girano ancora perché “se funziona, non toccarlo”.

Ma cosa può andare storto?
Molto. Anzi, troppo.
• Stuxnet-like malware che sa dove colpire e come danneggiare fisicamente i PLC.
• Ransomware che non spegne solo i PC, ma potenzialmente intere centrali.
• Attacchi MITM sui segnali di controllo.
• Chiavette USB “regalo” lasciate nei parcheggi aziendali.
• Spear phishing ben cucito su misura per l’ingegnere un po’ distratto.
• Supply chain compromessa, ovvero: aggiorni il sistema, e in realtà aggiorni il nemico.

I veri buchi neri della sicurezza?
• Sistemi non aggiornabili per non perdere certificazioni.
• Reti mal segmentate (a volte il WiFi della mensa vede i sistemi SCADA…).
• Protocolli SCADA obsoleti e senza crittografia.
• Formazione del personale spesso anni luce indietro.
• E infine, la dipendenza da fornitori che possono diventare un cavallo di Troia perfetto.

Futuro: più tech = più rischio
La digitalizzazione e l’AI promettono efficienza e ottimizzazione, ma aprono porte nuove ai cyberattacchi:
• Industrial IoT: ogni sensore un potenziale ingresso.
• AI nei sistemi di controllo: geniale, ma… attaccabile.
• Cloud e remoto: comodi, ma esposti.

La conclusione (senza giri di parole):
Se la cybersecurity non verrà trattata con la stessa ossessione maniacale con cui si blinda un nocciolo nucleare, il vero meltdown sarà digitale. E non lo vedrete al telegiornale. Lo vedrete spegnersi… nel buio.

«Alla vostra destra Gemasolar, l’impianto solare più efficiente al mondo»
«Alla vostra destra Gemasolar, l’impianto solare più efficiente al mondo»

Estratto da Il Giornale

«Alla vostra destra Gemasolar, l’impianto solare più efficiente al mondo». Per uno strano scherzo del destino la guida turistica che ci sta scorrazzando tra luoghi-simbolo dell’Andalusia, si chiama «Luce». E qui, nell’area del pianeta col maggiore irraggiamento solare, di luce ce n’è tanta. Forse fin troppa, considerato che il blackout che ieri ha paralizzato la Spagna pare sia stato provocato da un «sovraccarico» che avrebbe mandato in cortocircuito i «cervelloni» che sovrintende all’erogazione dell’energia generata da queste parti essenzialmente grazie alla cosiddetta «energia pulita».

Ma il sito di Fuentes de Andalucìa (Siviglia) è qualcosa che, anche a livello «scenografico», va al di là del normale panorama cui siamo abituati noi semplici fruitori delle «rinnovabili» a base di pale eoliche in campagna e pannelli fotovoltaici montati sui tetti. Qui invece lo scenario è da film di fantascienza. Un orizzonte mostruosamente distopico che da lontano presenta il luccichio placido di un lago ma che avvicinandosi mostra la sua vera natura ipertecnologica: un mare di specchi.

Esattamente 2500 eliostati ciascuno con una superficie di 92 metri quadri disposti a circolo in un raggio di 185 ettari. Un mosaico incandescente che cattura la potenza del dio Helios e la riflette su una torre centrale di sale bianco (sali nitrati di sodio e potassio fusi) alta 140 metri: un obelisco dalla punta incandescente che, grazie a un’«area riflettente di 240 mila metri quadri» assicura elettricità a 30 mila abitazioni.

Spiegano i tecnici: «Il serbatoio di stoccaggio è in grado di immagazzinare 600 MWh di energia e permette di produrre energia anche di notte e nei giorni nuvolosi». Per l’enorme emissione di calore lo spazio aereo è inibito alle rotte di volo, e non parliamo solo dei jet ma pure degli uccelli che si tengono ben lontani per non finire arrosto.

Lezioni Apprese: Vigilanza Costante e Resilienza

Anche se un attacco informatico è stato escluso in questo caso specifico, questo evento sottolinea la vulnerabilità delle nostre infrastrutture critiche e l’importanza di investire in sicurezza informatica. La possibilità di un attacco informatico rimane una minaccia reale e deve essere affrontata con la massima serietà. La resilienza delle nostre reti elettriche, la capacità di rispondere rapidamente a guasti e disastri naturali, e la preparazione per affrontare scenari imprevisti sono diventate priorità assolute.

Conclusione: Un Futuro da Proteggere

Il blackout in Spagna e Portogallo è stato un evento significativo che ha causato disagi e interruzioni. Mentre la causa esatta è ancora sotto inchiesta, le autorità hanno escluso un attacco informatico. Questo episodio serve da promemoria della complessità e della fragilità delle nostre infrastrutture energetiche e della necessità di una vigilanza costante, sia in termini di sicurezza fisica che informatica. La Fondazione Olitec, pur non avendo previsto questo specifico evento, continua a svolgere un ruolo cruciale nell’analisi e nella prevenzione delle minacce informatiche, contribuendo a proteggere le nostre società da potenziali attacchi futuri.

In definitiva, la storia di questo blackout ci invita a riflettere sulla nostra dipendenza dalla tecnologia e sulla necessità di costruire un futuro più sicuro e resiliente, un futuro in cui le ombre silenziose, siano esse cibernetiche o naturali, non possano spegnere la luce della nostra civiltà.

BLACKOUT: SPAGNA SOTTO CHOC
BLACKOUT: SPAGNA SOTTO CHOC

Ultimi aggiornamenti al 30 aprile

Il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo il 28 aprile 2025 ha messo in evidenza una sfida cruciale della transizione energetica: l’integrazione massiccia di energie rinnovabili nella rete elettrica senza adeguati sistemi di stabilizzazione e accumulo.​

Secondo Red Eléctrica, l’operatore della rete spagnola, il blackout è stato innescato da disconnessioni quasi simultanee in impianti fotovoltaici nel sud-ovest del paese, causando una perdita improvvisa di 15 GW, pari al 60% della domanda elettrica spagnola . La mancanza di “inerzia elettrica” — una proprietà delle centrali tradizionali che aiuta a mantenere stabile la frequenza della rete — ha reso il sistema vulnerabile a perturbazioni rapide .​El País+3The Australian+3The Guardian+3Wikipedia

Inoltre, l’alta penetrazione di fonti rinnovabili intermittenti, come il solare e l’eolico, senza un’adeguata capacità di accumulo o infrastrutture di rete sufficientemente robuste, ha contribuito all’instabilità del sistema .​30science.com+1Today+1

Questo evento sottolinea l’importanza di accompagnare la crescita delle energie rinnovabili con investimenti in tecnologie di accumulo, sistemi di controllo avanzati e infrastrutture di rete resilienti, per garantire una transizione energetica sicura e affidabile.

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