Chi comanda negli USA ?

L’annuncio della creazione del Doge ha evocato un misto di curiosità e scetticismo. Il nome, ispirato a un popolare meme di internet, sembra quasi una provocazione, ma il programma delineato da Trump e Musk è tutt’altro che uno scherzo. Il Doge, guidato da Musk e dall’imprenditore Vivek Ramaswami, si prefigge di tagliare drasticamente le spese federali, riducendo il numero di agenzie governative e deregolamentando diversi settori.

Le prime promesse di Musk si concentrano sulla riduzione delle agenzie federali, in particolare quelle che si occupano di educazione e sanità. Trump e Musk accusano l’amministrazione Biden di aver “indottrinato” le scuole americane con teorie gender e ideologie “woke”, minando i valori tradizionali e la storia del paese. Musk, in particolare, ritiene che il sistema scolastico sia responsabile della transizione di genere di uno dei suoi figli.

Oltre ai tagli all’istruzione e alla sanità, Musk punta a deregolamentare diversi settori, in particolare quelli legati alle società tech. Questa mossa potrebbe favorire le sue aziende, come Tesla, SpaceX e Neuralink, che beneficiano di contratti federali e che sono state oggetto di indagini e revisioni negli ultimi anni.

La nomina di Musk a capo del Doge solleva inevitabilmente la questione dei conflitti di interesse. Le sue aziende, come Tesla e SpaceX, ricevono miliardi di dollari in contratti federali. Sarà in grado di agire in modo imparziale, tagliando le spese anche a scapito dei suoi interessi? O utilizzerà il suo nuovo ruolo per favorire le sue aziende e rimuovere gli ostacoli burocratici che ne limitano la crescita?

Il giorno dell’elezione di Trump, Musk ha guadagnato 26 miliardi di dollari in borsa, e con l’annuncio del Doge ha visto aumentare ulteriormente il suo patrimonio. Questi guadagni, oltre a sollevare dubbi sull’etica del suo operato, dimostrano l’enorme influenza che Musk ha sui mercati finanziari.

L’influenza di Musk si estende ben oltre i confini degli Stati Uniti. Durante la guerra in Ucraina, ha fornito gratuitamente il suo sistema satellitare Starlink all’esercito ucraino, dimostrando come un privato cittadino possa avere un impatto significativo su un conflitto internazionale. In seguito, ha disattivato Starlink in Crimea per impedire un attacco ucraino contro le navi russe, sollevando interrogativi sul potere decisionale di un individuo in un contesto bellico.

L’acquisizione di Twitter da parte di Musk ha avuto un impatto significativo sul panorama dei social media. La sua decisione di ridurre drasticamente la moderazione sulla piattaforma, in nome della libertà di espressione, ha portato a un aumento dei discorsi d’odio e della disinformazione. La sua posizione nel Doge potrebbe influenzare le leggi americane sulla moderazione degli altri social media, con conseguenze potenzialmente negative per la democrazia e il dibattito pubblico.

Il Doge rappresenta un esperimento politico senza precedenti, che affida a un miliardario con enormi interessi economici e un potere mediatico senza pari il compito di riformare la macchina statale americana. I dubbi e le preoccupazioni sono legittime: il Doge sarà davvero uno strumento per migliorare l’efficienza del governo, o si trasformerà in un mezzo per favorire gli interessi di Musk e delle élite economiche? Solo il tempo ci dirà quali saranno le conseguenze di questa scommessa politica.