La scuola come specchio di una società basata sul consumismo

In breve, riassumendo:

• Una classe dirigente e docente spesso inadeguata, impreparata e priva di visione. Quando dovrebbe guidare l’innovazione, è essa stessa bisognosa di formazione.

• Una scuola preda dei deliri e delle cattive interpretazioni di chi dovrebbe indirizzarla, piuttosto che dei reali bisogni formativi. Gli interessi personali prevalgono sulla qualità dell’educazione.

• Una didattica ancorata a pratiche antiquate, incapace di tenere il passo con i cambiamenti accelerati della società contemporanea. Gli strumenti non sono supportati da una reale visione metodologica.

• Una scuola che troppo spesso si limitsa ad “arrangiarsi”, invece di progettare in modo organico, inclusivo e partecipato.

Il sistema nel suo complesso ne risente. Potremmo dunque aggiungere ad esempio le seguenti considerazioni: “La testimonianza di chi ogni giorno vive la scuola nelle sue contraddizioni conferma che siamo di fronte ad un sistema sull’orlo del baratro. Urgono riforme radicali, non interventi di facciata.” “Finché ad indirizzare la scuola saranno dirigenti improvvisati e docenti demotivati, la si condannerà ad un’irrilevanza che rischia di compromettere il futuro di intere generazioni. La trasformazione deve partire da un’adeguata selezione e formazione del personale.” “Le cattive pratiche e la rassegnazione sono il virus che corrode la scuola dall’interno. Per curare il paziente, non bastano palliativi.

Servono terapie d’urto: innovazione, valorizzazione dei meritevoli, eliminazione dei ruoli inutili.” “La scuola non può più permettersi di “arrangiarsi”. Va ripensata in toto, con coraggio e progettazione condivisa. Le soluzioni ci sono, manca la volontà politica di cambiare davvero.” Il dibattito su come dare voce a queste critiche in modo incisivo e costruttivo è fondamentale. La speranza è che da una discussione approfondita e partecipata possano emergere le idee più forti per invertire la rotta e rimettere finalmente al centro l’istruzione, le nuove generazioni e il futuro del nostro paese.

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