Mi rivolgo alle famiglie e pongo una serie di domande riguardo al processo di studio e all’istruzione dei loro figli.Questo vocale sottolinea che la famiglia dovrebbe essere non solo un legame biologico, ma anche culturale, e critica il fatto che questa connessione culturale sia stata progressivamente persa nel sistema e nella società.
Si fa notare la difficoltà delle famiglie nel seguire gli studi dei loro figli rispetto a come era in passato e si chiede il motivo per cui affidano completamente la preparazione dei loro figli all’istituzione della scuola pubblica senza molto controllo. Si sottolinea la mancanza di comunicazione tra genitori e ragazzi, con suggerimenti ridotti al minimo e un unico suggerimento di impegnarsi e studiare senza guardare oltre. Si afferma che la scuola è stata svuotata di contenuti didattici nel corso degli anni e si menzionano i sondaggi che evidenziano il disagio degli studenti e l’aumento dei tassi di suicidio.
Si critica il fatto che i ragazzi non sappiano comunicare adeguatamente e che siano amorfi e distratti. Si fa notare che la società è cambiata e si parla del dominio del neoliberismo e del consumismo esasperato, basato sulla competitività.
Si critica la mancanza di insegnamento della macroeconomia e delle transazioni finanziarie, nonché delle competenze trasversali. Si afferma che la scuola prepara i ragazzi a diventare consumatori del futuro e si pone la domanda sul significato della cittadinanza digitale. Si critica il modo in cui vengono elargiti i voti e si sottolinea che i ragazzi escono dalla scuola confusi e inconsapevoli.
Si critica anche l’insegnamento dell’informatica e si menziona l’evoluzione della tecnologia, compresa l’intelligenza artificiale, e il suo impatto sulla società. Infine, si critica il fatto che la scuola si concentri sulla sufficienza e sui voti, invece che sugli obiettivi fondamentali e si nota la mancanza di progetti di gruppo nel percorso scolastico.
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