Unesco: Guida per l’Intelligenza Artificiale generativa

L’UNESCO pone una grande attenzione sull’Intelligenza Artificiale e sulle questioni sollevate dalla diffusione delle sue applicazioni.

Da ultimo, nel settembre 2023 l’UNESCO ha pubblicato la prima Guida per l’Intelligenza Artificiale generativa nell’educazione e nella ricerca, con l’obiettivo di aiutare gli Stati Membri a realizzare azioni immediate, pianificare politiche di lungo termine e assicurare uno sviluppo di queste nuove tecnologie incentrato sull’essere umano.

La Guida propone i passi per arrivare ad una regolamentazione degli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa, tra i quali in primo luogo esigere la protezione dei dati personali e stabilire un limite minimo di età per interagire con le piattaforme di IA generativa. Al fine di indicare un uso appropriato di questi strumenti nei settori dell’educazione e della ricerca, la Guida propone un approccio adeguato alla validazione etica e ai processi di progettazione pedagogica.

Sintesi del documento

Questo documento è una guida per l’uso dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) nell’educazione e nella ricerca, pubblicata dall’UNESCO nel 2023. Il documento affronta i seguenti punti:

  • Cos’è la GenAI e come funziona: La GenAI è una forma di intelligenza artificiale che può creare contenuti originali a partire da dati esistenti o da istruzioni fornite dall’utente. La GenAI si basa su modelli matematici che apprendono dai dati e generano nuovi dati. La GenAI richiede una progettazione accurata delle istruzioni per ottenere i risultati desiderati. La GenAI si sta evolvendo verso modelli sempre più potenti e versatili, come EdGPT, che possono generare contenuti educativi di alta qualità.
  • Controversie intorno alla GenAI e le loro implicazioni per l’educazione: La GenAI presenta sfide e rischi per l’educazione, come il peggioramento della povertà digitale, il superamento della regolamentazione nazionale, l’uso di contenuti senza consenso, la mancanza di spiegabilità dei modelli, l’inquinamento del web con contenuti generati dall’IA, la scarsa comprensione del mondo reale, la riduzione della diversità di opinioni e la marginalizzazione di voci già emarginate, e la generazione di deepfake sempre più profondi.
  • Regolamentare l’uso della GenAI nell’educazione: La GenAI nell’educazione richiede un approccio centrato sull’essere umano, che rispetti i diritti umani, l’etica e i valori. Il documento propone una serie di passi per regolamentare la GenAI nell’educazione, e degli elementi chiave da considerare, come la trasparenza, la responsabilità, la qualità, la sicurezza, la privacy e la partecipazione.
  • Verso un quadro politico per l’uso della GenAI nell’educazione e nella ricerca: Il documento suggerisce alcune linee guida per sviluppare un quadro politico per l’uso della GenAI nell’educazione e nella ricerca, che promuova l’inclusione, l’equità, la diversità linguistica e culturale, la protezione dell’agenzia umana, il monitoraggio e la validazione dei sistemi GenAI, lo sviluppo di competenze AI, il rafforzamento delle capacità di insegnanti e ricercatori, la promozione di opinioni e espressioni plurali, la sperimentazione di modelli applicativi localmente rilevanti e la revisione delle implicazioni a lungo termine in modo intersettoriale e interdisciplinare.
  • Facilitare l’uso creativo della GenAI nell’educazione e nella ricerca: Il documento fornisce alcune strategie istituzionali per facilitare l’uso responsabile e creativo della GenAI, basate su un approccio di “interazione centrata sull’essere umano e pedagogicamente appropriata”. Il documento raccomanda anche la co-progettazione dell’uso della GenAI tra gli stakeholder dell’educazione e della ricerca, per garantire la pertinenza, l’efficacia e l’etica dell’uso della GenAI.
  • GenAI e il futuro dell’educazione e della ricerca: Il documento conclude con alcune riflessioni sulle sfide future che la GenAI pone all’educazione e alla ricerca, come le questioni etiche inesplorate, i diritti d’autore e la proprietà intellettuale, le fonti di contenuto e di apprendimento, le risposte omogeneizzate versus le uscite diverse e creative, la rivalutazione della valutazione e dei risultati di apprendimento, e i processi di pensiero.

386693eng.pdf di Bagaglia

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