Un sentito ringraziamento al Prof. Vittorio D’Orsi per avermi ricordato questo eventi di grande importanza
che merita ogni attenzione, cura e supporto.

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Download Article as PDF (ENG)Il cammino è stato lungo e faticoso, fra stereotipi culturali resistenti che fanno sentire le ragazze “fuori posto” nelle discipline STEM e barriere strutturali che limitano l’accesso a posizioni di leadership. Eppure, molte pioniere coraggiose hanno infranto il soffitto di cristallo, diventando fonte di ispirazione per le nuove generazioni.

“La Federazione reputa le pari opportunità e l’inclusione quali elementi di imprescindibile e basilare importanza per accrescere e valorizzare le risorse professionali e per prevenire tutte le forme di discriminazione”.
🧬 Da Rosalind Franklin che scoprì la struttura del DNA a Katherine Johnson, matematica della NASA, da Rita Levi Montalcini Premio Nobel per la medicina a Fabiola Gianotti, prima donna a dirigere il CERN: queste ed altre scienziate eccellenti ci ricordano che il talento non ha genere.
Che siano fisiche, chimiche, ingegneri o programmatrici, le ricercatrici arricchiscono il progresso scientifico con il loro contributo unico. Per questo, è fondamentale creare ambienti di lavoro realmente equi e inclusivi, dove conta solo il merito. La FEDERAZIONE STEM, con il suo impegno per condizioni contrattuali eque e pari opportunità, va proprio in questa direzione.
Come scriveva la chimica e attivista Marie Curie: “Nella vita scientifica non esistono confini geografici o di nazionalità. La scienza è la patria spirituale di tutta l’umanità.”
Celebriamo quindi la Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza come occasione per liberare sempre più menti brillanti, qualsiasi sia il loro genere, e scoprire nuove voci di speranza nella ricerca. Perchè come disse Roosevelt, il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

Il cammino verso la parità di genere nella scienza è ancora lungo, ma molte cose stanno cambiando.
Sempre più role model femminili emergono e fanno da apripista: dalla chimica Emmanuelle Charpentier che ha vinto il Nobel nel 2020 alle astrofisiche che studiano i buchi neri, le ragazze di oggi hanno nuovi esempi di donne eccellenti nella ricerca a cui ispirarsi.
Anche a livello culturale c’è maggiore consapevolezza sull’esistenza degli stereotipi impliciti, e si moltiplicano le iniziative nelle scuole per incentivare lo studio delle materie STEM anche tra le studentesse. Ad esempio il progetto 100esperte, che ambisce a dare voce alle competenze femminili nei media e nella società.

Certo, persistono ancora discriminazioni, ma il cambiamento è in atto. Con impegno e perseveranza da parte di tutti, un futuro più paritario e meritocratico nella scienza è possibile.
Come scrive l’astrofisica Sandra Savaglio: “Si va verso un equilibrio di genere anche nelle carriere tecnico-scientifiche. È fondamentale che le bambine di oggi sappiano che nel loro futuro ci sono grandi opportunità anche in questi campi.”
Ogni piccolo passo conta. Insieme possiamo costruire un domani dove contano solo passioni e competenze, non il genere. Un futuro dove le menti migliori dell’umanità, di qualunque colore e forma siano, possano spiccare il volo senza limiti.
FAQ: Donne nella Scienza
Le sfide principali includono: • Stereotipi culturali che scoraggiano le ragazze dalle materie STEM • Discriminazioni nell’accesso a posizioni di leadership • Difficoltà nel bilanciare carriera e vita familiare • Minor accesso a finanziamenti e risorse • Sottorappresentazione nelle pubblicazioni scientifiche di rilievo
Tra le più importanti ricordiamo: • Marie Curie – Due premi Nobel per fisica e chimica • Rosalind Franklin – Scoperta struttura DNA • Rita Levi Montalcini – Premio Nobel medicina • Katherine Johnson – Matematica NASA • Fabiola Gianotti – Prima direttrice CERN
Diverse iniziative sono in corso: • Progetto 100esperte per dare visibilità alle scienziate • Programmi scolastici per avvicinare le ragazze alle STEM • Quote rosa nei comitati scientifici • Mentoring e role modeling • Politiche per equilibrio lavoro-famiglia
La diversità di genere nella scienza è fondamentale perché: • Porta prospettive e approcci innovativi • Migliora la qualità della ricerca • Favorisce soluzioni più inclusive • Ispira le nuove generazioni • Promuove l’equità sociale
Da informatico a cercatore di senso