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Download Article as PDF (ENG)Il Boom degli Investimenti nell’Intelligenza Artificiale
Il panorama degli investimenti nell’intelligenza artificiale ha subito una trasformazione radicale negli ultimi anni. Da quando ChatGPT ha fatto il suo debutto circa due anni fa, l’attenzione degli investitori verso l’AI ha raggiunto livelli senza precedenti, trasformando questa tecnologia nel motore principale del mercato rialzista iniziato nell’ottobre 2022. I giganti tecnologici come Nvidia, Microsoft e Google hanno visto le loro valutazioni schizzare alle stelle, guidando una nuova fase dell’innovazione tecnologica che promette di trasformare radicalmente numerosi settori industriali.
Le aziende tecnologiche stanno investendo decine di miliardi di dollari a trimestre per sviluppare e potenziare l’infrastruttura necessaria a sostenere i sistemi di intelligenza artificiale. Questi massicci investimenti riflettono la convinzione che l’AI rappresenti una tecnologia trasformativa capace di rivoluzionare processi aziendali, servizi al consumatore e intere industrie. Le aspettative sono enormi: si prevede che l’intelligenza artificiale sostituirà interi settori di lavoratori, rivoluzionerà la medicina e permetterà alle aziende di espandersi come mai prima d’ora, facendo salire i profitti aziendali a livelli senza precedenti.
Tuttavia, dietro l’entusiasmo degli investitori e le valutazioni stellari si nascondono interrogativi cruciali sulla sostenibilità di questo trend. Marco Casario sottolinea come i ricavi generati dall’intelligenza artificiale non giustifichino ancora l’enorme quantità di denaro investita nel settore, creando un potenziale squilibrio tra aspettative e realtà che richiama alla mente la bolla delle dot-com degli anni ’90’.
I Segnali di Allarme: Costi, Adozione e Competizione
La crescita esplosiva degli investimenti nell’AI presenta diverse criticità che potrebbero segnalare l’emergere di una bolla speculativa. Innanzitutto, i costi operativi associati all’intelligenza artificiale sono enormi. I modelli AI consumano quantità impressionanti di energia e risorse, spesso più di quanto riescano a produrre in termini di valore economico. Questa inefficienza economica rappresenta un ostacolo significativo alla sostenibilità a lungo termine degli attuali modelli di business basati sull’AI.
Un secondo segnale di allarme riguarda il tasso di adozione effettivo dell’AI nelle aziende e tra i consumatori. Un recente sondaggio Gallup ha rivelato che solo il 4% dei lavoratori statunitensi utilizza l’intelligenza artificiale quotidianamente, mentre più di due terzi non la usa affatto. Questa discrepanza tra l’hype mediatico e l’adozione reale suggerisce che i modelli attuali, per quanto impressionanti in certi aspetti, non sono ancora pronti per un utilizzo diffuso e integrato nei processi aziendali di massa.
La competizione internazionale introduce un’ulteriore variabile nell’equazione. Come evidenziato da Casario, la Cina sta emergendo come un concorrente formidabile nel campo dell’AI, sviluppando modelli più economici ed efficienti che potrebbero minare il dominio delle aziende americane. Questa concorrenza potrebbe accelerare l’innovazione ma anche erodere i margini di profitto e le valutazioni delle aziende occidentali che hanno guidato la prima ondata di sviluppo dell’AI.
Paralleli Storici: La Lezione della Bolla Dot-Com
I paralleli con la bolla delle dot-com della fine degli anni ’90 sono particolarmente illuminanti. Alla fine del secolo scorso, Internet sembrava rappresentare la nuova frontiera del business, con valutazioni azionarie che raggiungevano livelli stratosferici sulla base di aspettative di crescita esponenziale. L’entusiasmo degli investitori era alle stelle, ma con il tempo si è scoperto che l’adozione di Internet nei processi aziendali e nei comportamenti dei consumatori sarebbe stata più lenta e complessa del previsto.
Quando la bolla delle dot-com scoppiò, molte aziende che sembravano promettenti scomparvero, mentre altre subirono drastiche riduzioni di valore. Tuttavia, Internet non scomparve: si trasformò e maturò, diventando infine la tecnologia rivoluzionaria che tutti conosciamo oggi. La differenza cruciale fu nei tempi di adozione e nelle aspettative del mercato. Le aziende che sopravvissero furono quelle con modelli di business solidi e strategie di crescita sostenibili.
Nel caso dell’intelligenza artificiale, potremmo trovarci in una situazione analoga. Le enormi aspettative potrebbero non realizzarsi nei tempi previsti dagli investitori più ottimisti. L’adozione di una nuova tecnologia richiede infatti cambiamenti nei flussi di lavoro, nelle strutture aziendali e nei regolamenti legali, elementi che avanzano molto più lentamente dell’innovazione tecnologica stessa. Potrebbero volerci decenni prima che le imprese raccolgano pienamente i frutti dell’AI generativa.

I Rischi da Monitorare: Segnali di una Possibile Bolla
Marco Casario identifica tre principali rischi che potrebbero segnalare l’avvicinarsi di una bolla speculativa nel settore dell’AI. Il primo rischio riguarda lo squilibrio tra domanda e offerta: se la domanda di soluzioni AI dovesse rallentare mentre l’offerta continua a crescere, potrebbe verificarsi un eccesso di capacità che porterebbe inevitabilmente a una correzione del mercato.
Il secondo rischio è legato all’innovazione interna delle grandi aziende tecnologiche. Colossi come Amazon, Google e Meta stanno cercando di sviluppare internamente le proprie soluzioni AI per ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Nvidia. Se questi sforzi avranno successo, la domanda di chip e infrastrutture AI prodotte da aziende specializzate potrebbe diminuire significativamente, con ripercussioni sulle loro valutazioni di mercato.
Un terzo segnale preoccupante è la diffusione dell’AI come parola d’ordine negli earnings call delle aziende. Sempre più società, anche in settori tradizionalmente lontani dalla tecnologia, stanno menzionando investimenti in intelligenza artificiale nelle loro presentazioni ai mercati, spesso senza chiari piani di monetizzazione o implementazione. Questo fenomeno ricorda la tendenza delle aziende durante la bolla dot-com ad aggiungere “.com” ai loro nomi per attirare investitori, indipendentemente dalla reale integrazione di Internet nei loro modelli di business3.
L’AI Come Forza Trasformativa: Oltre la Speculazione
Nonostante i rischi di una bolla speculativa, l’intelligenza artificiale sta già dimostrando il suo potere trasformativo in diversi settori. Uno degli impatti più significativi si sta verificando nel campo dei motori di ricerca, dove l’AI sta modificando radicalmente il modo in cui interagiamo con l’informazione online. Come osserva Casario, stiamo passando da un paradigma di “search engine” (motore di ricerca) a uno di “answer engine” (motore di risposta), dove le piattaforme forniscono direttamente risposte elaborate invece di semplici collegamenti a fonti.
Questo cambiamento ha profonde implicazioni economiche e strutturali per l’industria dell’informazione e della pubblicità online. Le aziende che riusciranno ad adattarsi a questo nuovo paradigma potrebbero emergere come vincitori nel lungo termine, mentre quelle ancorate ai vecchi modelli rischiano di diventare obsolete.
Un altro campo di applicazione promettente dell’AI riguarda gli assistenti virtuali specializzati o “verticali”. Questi sistemi AI, progettati per supportare compiti specifici in settori definiti, stanno trovando applicazione nell’automazione dei processi aziendali, nell’apprendimento organizzativo e come esperti di settore. A differenza dei modelli generici come ChatGPT, questi assistenti specializzati offrono soluzioni mirate che possono generare valore immediato per le aziende, rappresentando un percorso più diretto verso la monetizzazione dell’AI.
Lezioni Storiche e Prospettive Future
La storia dell’innovazione tecnologica ci insegna che i veri vincitori di una rivoluzione tecnologica raramente sono i pionieri. All’inizio degli anni 2000, aziende come Cisco e Sun Microsystems erano considerate tra le migliori scommesse tecnologiche del momento. Tuttavia, nel lungo termine, sono state Google e Amazon a costruire imperi grazie a Internet, nonostante non fossero tra i primi a entrare nel mercato.
Lo stesso potrebbe accadere con l’intelligenza artificiale. Le aziende che oggi dominano il settore potrebbero non essere quelle che raccoglieranno i maggiori benefici nel lungo periodo. Inoltre, la storia ci insegna che le grandi rivoluzioni tecnologiche hanno generalmente portato soluzioni più economiche rispetto alle precedenti, mentre l’attuale intelligenza artificiale è straordinariamente costosa da sviluppare e implementare. Questa anomalia potrebbe suggerire che siamo ancora nelle fasi iniziali dell’evoluzione dell’AI, e che l’efficienza economica aumenterà con la maturazione della tecnologia.
Un precedente interessante è rappresentato da Meta (ex Facebook) nel 2022. Dopo aver investito miliardi nel metaverso senza risultati immediati, il titolo dell’azienda subì un crollo significativo. Tuttavia, sotto la guida di Mark Zuckerberg, Meta ha corretto la rotta, ridotto le spese non essenziali e oggi è tornata a raggiungere massimi storici. Questo esempio dimostra come anche investimenti apparentemente eccessivi in tecnologie emergenti possano essere ricalibrati per adattarsi alle realtà del mercato.

Conclusione
L’intelligenza artificiale rappresenta indubbiamente una delle più promettenti frontiere tecnologiche del nostro tempo, con il potenziale di trasformare radicalmente economia e società. Tuttavia, come sottolinea Marco Casario nella sua analisi, esiste un concreto rischio che le attuali valutazioni di mercato e l’entusiasmo degli investitori abbiano creato una bolla speculativa simile a quella delle dot-com degli anni ’90.
I segnali di allarme sono molteplici: costi operativi insostenibili, tassi di adozione ancora limitati, concorrenza internazionale in crescita e un divario tra le aspettative di mercato e la realtà dell’implementazione. L’esperienza storica ci insegna che l’adozione di tecnologie rivoluzionarie richiede tempo, e che le valutazioni basate su aspettative di crescita esponenziale immediata spesso si rivelano infondate nel breve termine.
D’altra parte, sarebbe un errore confondere una possibile bolla speculativa con l’assenza di valore nella tecnologia sottostante. Come Internet ha trasformato il mondo dopo lo scoppio della bolla dot-com, l’AI continuerà probabilmente il suo percorso di sviluppo e integrazione, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato a breve termine. Gli investitori prudenti dovrebbero quindi mantenere una prospettiva equilibrata, riconoscendo sia il potenziale rivoluzionario dell’AI sia i rischi associati all’attuale clima di euforia speculativa.
La sfida per investitori e aziende consiste nell’identificare le applicazioni dell’AI che creano valore reale e sostenibile, distinguendole da quelle guidate principalmente dall’hype di mercato. Solo il tempo dirà se l’attuale ondata di investimenti nell’intelligenza artificiale rappresenta l’inizio di una nuova era tecnologica o un altro capitolo nella storia delle bolle speculative.
Citations:
- https://www.youtube.com/watch?v=_8iVWccsY-o
- https://www.marcocasario.com/blog/intelligenza-artificiale-borsa/
- https://www.youtube.com/watch?v=sqfflYAHlHE
- https://www.marcocasario.com/blog/come-riconoscere-bolla-speculativa/
- https://www.youtube.com/watch?v=_8iVWccsY-o
- https://www.youtube.com/watch?v=8E8dglT4DRQ
- https://www.youtube.com/watch?v=g9O3nL3XwWw
- https://www.marcocasario.com/blog/rischi-investire-ia-lezioni-bolla-dot-com/
- https://www.youtube.com/channel/UCZp2KqGRkO1goEAaxX5Huyg/videos
- https://www.marcocasario.com/blog/scoppio-bolla-debito-cina-effetti-economia/
- https://www.youtube.com/c/MarcoCasario
- https://www.youtube.com/watch?v=dUs3S4PRQgo
- https://www.youtube.com/watch?v=fsVjV-xL5hc
- https://it.linkedin.com/posts/marcocasario_la-bolla-dellai-sar%C3%A0-peggio-della-bolla-activity-7304770505327214592-Vzfh
- https://www.centralcharts.com/it/notizie-del-mercato-azionario/so_243-marco-casario
- https://www.youtube.com/watch?v=agL0ZMQU4pk
- https://t.me/s/the10mintraderOfficial
AI: La Nuova Dot-com?
- Investimenti sproporzionati: Gli investimenti nell’AI hanno raggiunto livelli senza precedenti, con decine di miliardi di dollari investiti trimestralmente
- Valutazioni stellari: Le aziende legate all’AI hanno visto le loro azioni salire vertiginosamente, spesso senza una corrispondente crescita nei ricavi
- Divario tra hype e adozione: Nonostante l’entusiasmo, l’adozione effettiva dell’AI nelle aziende rimane limitata
- Utilizzo dell’AI come buzzword: Sempre più aziende menzionano l’AI nelle loro comunicazioni agli investitori senza piani concreti di implementazione
- Squilibrio tra domanda e offerta: Gli investimenti massicci stanno creando una capacità produttiva che potrebbe superare la domanda effettiva di soluzioni AI, portando a un’eccesso di offerta.
- Innovazione interna dei giganti tech: Aziende come Amazon, Google e Meta stanno sviluppando internamente le proprie soluzioni AI, riducendo potenzialmente la domanda futura per i prodotti di fornitori specializzati come Nvidia.
- L’AI come buzzword: Simile all’aggiunta di “.com” ai nomi aziendali durante la bolla dot-com, oggi qualsiasi menzione di investimenti in AI fa salire il valore delle azioni, anche senza piani concreti di monetizzazione.
- I modelli AI consumano enormi quantità di energia e risorse
- I costi di addestramento dei grandi modelli linguistici superano i 100 milioni di dollari
- I costi operativi spesso superano i ricavi generati
- L’infrastruttura richiede investimenti continui in hardware specializzato
- Da “search engine” a “answer engine”: L’AI sta rivoluzionando i motori di ricerca, passando dalla semplice indicizzazione di pagine web alla fornitura di risposte elaborate e contestualizzate.
- Assistenti virtuali specializzati: A differenza dei modelli generici, gli assistenti AI “verticali” offrono soluzioni mirate per settori specifici, con un percorso più diretto verso la monetizzazione.
- Automazione dei processi aziendali: L’AI sta iniziando a trasformare i flussi di lavoro interni, ottimizzando operazioni che prima richiedevano significative risorse umane.
- Democratizzazione degli strumenti AI: La disponibilità di API e strumenti di sviluppo sta rendendo l’AI accessibile anche a piccole aziende e sviluppatori individuali.
- Le valutazioni attuali potrebbero riflettere aspettative irrealistiche sui tempi di adozione dell’AI
- Una correzione di mercato potrebbe essere significativa, come dimostrato dal crollo di Meta nel 2022 dopo gli investimenti nel metaverso
- La concorrenza internazionale potrebbe erodere i margini di profitto delle aziende statunitensi
- I costi operativi dell’AI potrebbero rimanere elevati più a lungo del previsto
- Concentrarsi su aziende con modelli di business diversificati, non esclusivamente dipendenti dall’AI
- Valutare la sostenibilità economica delle soluzioni AI, non solo l’innovazione tecnologica
- Considerare l’intera catena del valore dell’AI, non solo i nomi più conosciuti
- Adottare un orizzonte temporale a lungo termine, riconoscendo che la trasformazione richiederà anni
- 2022: Crollo del titolo dopo annunci di investimenti massicci nel metaverso
- 2023: Ridimensionamento delle spese non essenziali e ricalibrazione della strategia
- 2024: Ritorno ai massimi storici grazie a un approccio più equilibrato agli investimenti tecnologici
- Fase attuale – Euforia speculativa: Caratterizzata da valutazioni elevate, investimenti massicci e aspettative potenzialmente irrealistiche sui tempi di adozione.
- Fase di consolidamento: Probabile correzione di mercato seguita da una razionalizzazione degli investimenti e un focus su applicazioni economicamente sostenibili.
- Fase di adozione mainstream: Integrazione graduale dell’AI nei processi aziendali e nella vita quotidiana, con miglioramenti incrementali nell’efficienza e nei costi.
- Fase di maturità: L’AI diventa una tecnologia fondamentale e ubiqua, con un impatto trasformativo paragonabile a Internet o all’elettricità.
Da informatico a cercatore di senso