L’AI è una Bolla pronta ad esplodere ?

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Bolla AI


AI: La Nuova Dot-com? I Segnali di una Bolla Tecnologica

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale ha conquistato il mondo finanziario e tecnologico, attirando investimenti colossali e ripristinando entusiasmo simile a quello dell’era dot-com. Nel suo recente video, l’esperto di finanza Marco Casario esplora la questione fondamentale che molti investitori si pongono: l’AI rappresenta davvero la nuova frontiera dell’innovazione o stiamo assistendo alla formazione di una bolla speculativa destinata a scoppiare? Un’analisi approfondita dei mercati, delle valutazioni aziendali e dei modelli di adozione rivela un quadro complesso di opportunità e rischi che meritano attenta considerazione.


Il Boom degli Investimenti nell’Intelligenza Artificiale

Il panorama degli investimenti nell’intelligenza artificiale ha subito una trasformazione radicale negli ultimi anni. Da quando ChatGPT ha fatto il suo debutto circa due anni fa, l’attenzione degli investitori verso l’AI ha raggiunto livelli senza precedenti, trasformando questa tecnologia nel motore principale del mercato rialzista iniziato nell’ottobre 2022. I giganti tecnologici come Nvidia, Microsoft e Google hanno visto le loro valutazioni schizzare alle stelle, guidando una nuova fase dell’innovazione tecnologica che promette di trasformare radicalmente numerosi settori industriali.

Le aziende tecnologiche stanno investendo decine di miliardi di dollari a trimestre per sviluppare e potenziare l’infrastruttura necessaria a sostenere i sistemi di intelligenza artificiale. Questi massicci investimenti riflettono la convinzione che l’AI rappresenti una tecnologia trasformativa capace di rivoluzionare processi aziendali, servizi al consumatore e intere industrie. Le aspettative sono enormi: si prevede che l’intelligenza artificiale sostituirà interi settori di lavoratori, rivoluzionerà la medicina e permetterà alle aziende di espandersi come mai prima d’ora, facendo salire i profitti aziendali a livelli senza precedenti.

Tuttavia, dietro l’entusiasmo degli investitori e le valutazioni stellari si nascondono interrogativi cruciali sulla sostenibilità di questo trend. Marco Casario sottolinea come i ricavi generati dall’intelligenza artificiale non giustifichino ancora l’enorme quantità di denaro investita nel settore, creando un potenziale squilibrio tra aspettative e realtà che richiama alla mente la bolla delle dot-com degli anni ’90’.

I Segnali di Allarme: Costi, Adozione e Competizione

La crescita esplosiva degli investimenti nell’AI presenta diverse criticità che potrebbero segnalare l’emergere di una bolla speculativa. Innanzitutto, i costi operativi associati all’intelligenza artificiale sono enormi. I modelli AI consumano quantità impressionanti di energia e risorse, spesso più di quanto riescano a produrre in termini di valore economico. Questa inefficienza economica rappresenta un ostacolo significativo alla sostenibilità a lungo termine degli attuali modelli di business basati sull’AI.

Un secondo segnale di allarme riguarda il tasso di adozione effettivo dell’AI nelle aziende e tra i consumatori. Un recente sondaggio Gallup ha rivelato che solo il 4% dei lavoratori statunitensi utilizza l’intelligenza artificiale quotidianamente, mentre più di due terzi non la usa affatto. Questa discrepanza tra l’hype mediatico e l’adozione reale suggerisce che i modelli attuali, per quanto impressionanti in certi aspetti, non sono ancora pronti per un utilizzo diffuso e integrato nei processi aziendali di massa.

La competizione internazionale introduce un’ulteriore variabile nell’equazione. Come evidenziato da Casario, la Cina sta emergendo come un concorrente formidabile nel campo dell’AI, sviluppando modelli più economici ed efficienti che potrebbero minare il dominio delle aziende americane. Questa concorrenza potrebbe accelerare l’innovazione ma anche erodere i margini di profitto e le valutazioni delle aziende occidentali che hanno guidato la prima ondata di sviluppo dell’AI.

Paralleli Storici: La Lezione della Bolla Dot-Com

I paralleli con la bolla delle dot-com della fine degli anni ’90 sono particolarmente illuminanti. Alla fine del secolo scorso, Internet sembrava rappresentare la nuova frontiera del business, con valutazioni azionarie che raggiungevano livelli stratosferici sulla base di aspettative di crescita esponenziale. L’entusiasmo degli investitori era alle stelle, ma con il tempo si è scoperto che l’adozione di Internet nei processi aziendali e nei comportamenti dei consumatori sarebbe stata più lenta e complessa del previsto.

Quando la bolla delle dot-com scoppiò, molte aziende che sembravano promettenti scomparvero, mentre altre subirono drastiche riduzioni di valore. Tuttavia, Internet non scomparve: si trasformò e maturò, diventando infine la tecnologia rivoluzionaria che tutti conosciamo oggi. La differenza cruciale fu nei tempi di adozione e nelle aspettative del mercato. Le aziende che sopravvissero furono quelle con modelli di business solidi e strategie di crescita sostenibili.

Nel caso dell’intelligenza artificiale, potremmo trovarci in una situazione analoga. Le enormi aspettative potrebbero non realizzarsi nei tempi previsti dagli investitori più ottimisti. L’adozione di una nuova tecnologia richiede infatti cambiamenti nei flussi di lavoro, nelle strutture aziendali e nei regolamenti legali, elementi che avanzano molto più lentamente dell’innovazione tecnologica stessa. Potrebbero volerci decenni prima che le imprese raccolgano pienamente i frutti dell’AI generativa.

bolla AI
bolla AI

I Rischi da Monitorare: Segnali di una Possibile Bolla

Marco Casario identifica tre principali rischi che potrebbero segnalare l’avvicinarsi di una bolla speculativa nel settore dell’AI. Il primo rischio riguarda lo squilibrio tra domanda e offerta: se la domanda di soluzioni AI dovesse rallentare mentre l’offerta continua a crescere, potrebbe verificarsi un eccesso di capacità che porterebbe inevitabilmente a una correzione del mercato.

Il secondo rischio è legato all’innovazione interna delle grandi aziende tecnologiche. Colossi come Amazon, Google e Meta stanno cercando di sviluppare internamente le proprie soluzioni AI per ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Nvidia. Se questi sforzi avranno successo, la domanda di chip e infrastrutture AI prodotte da aziende specializzate potrebbe diminuire significativamente, con ripercussioni sulle loro valutazioni di mercato.

Un terzo segnale preoccupante è la diffusione dell’AI come parola d’ordine negli earnings call delle aziende. Sempre più società, anche in settori tradizionalmente lontani dalla tecnologia, stanno menzionando investimenti in intelligenza artificiale nelle loro presentazioni ai mercati, spesso senza chiari piani di monetizzazione o implementazione. Questo fenomeno ricorda la tendenza delle aziende durante la bolla dot-com ad aggiungere “.com” ai loro nomi per attirare investitori, indipendentemente dalla reale integrazione di Internet nei loro modelli di business3.

L’AI Come Forza Trasformativa: Oltre la Speculazione

Nonostante i rischi di una bolla speculativa, l’intelligenza artificiale sta già dimostrando il suo potere trasformativo in diversi settori. Uno degli impatti più significativi si sta verificando nel campo dei motori di ricerca, dove l’AI sta modificando radicalmente il modo in cui interagiamo con l’informazione online. Come osserva Casario, stiamo passando da un paradigma di “search engine” (motore di ricerca) a uno di “answer engine” (motore di risposta), dove le piattaforme forniscono direttamente risposte elaborate invece di semplici collegamenti a fonti.

Questo cambiamento ha profonde implicazioni economiche e strutturali per l’industria dell’informazione e della pubblicità online. Le aziende che riusciranno ad adattarsi a questo nuovo paradigma potrebbero emergere come vincitori nel lungo termine, mentre quelle ancorate ai vecchi modelli rischiano di diventare obsolete.

Un altro campo di applicazione promettente dell’AI riguarda gli assistenti virtuali specializzati o “verticali”. Questi sistemi AI, progettati per supportare compiti specifici in settori definiti, stanno trovando applicazione nell’automazione dei processi aziendali, nell’apprendimento organizzativo e come esperti di settore. A differenza dei modelli generici come ChatGPT, questi assistenti specializzati offrono soluzioni mirate che possono generare valore immediato per le aziende, rappresentando un percorso più diretto verso la monetizzazione dell’AI.

Lezioni Storiche e Prospettive Future

La storia dell’innovazione tecnologica ci insegna che i veri vincitori di una rivoluzione tecnologica raramente sono i pionieri. All’inizio degli anni 2000, aziende come Cisco e Sun Microsystems erano considerate tra le migliori scommesse tecnologiche del momento. Tuttavia, nel lungo termine, sono state Google e Amazon a costruire imperi grazie a Internet, nonostante non fossero tra i primi a entrare nel mercato.

Lo stesso potrebbe accadere con l’intelligenza artificiale. Le aziende che oggi dominano il settore potrebbero non essere quelle che raccoglieranno i maggiori benefici nel lungo periodo. Inoltre, la storia ci insegna che le grandi rivoluzioni tecnologiche hanno generalmente portato soluzioni più economiche rispetto alle precedenti, mentre l’attuale intelligenza artificiale è straordinariamente costosa da sviluppare e implementare. Questa anomalia potrebbe suggerire che siamo ancora nelle fasi iniziali dell’evoluzione dell’AI, e che l’efficienza economica aumenterà con la maturazione della tecnologia.

Un precedente interessante è rappresentato da Meta (ex Facebook) nel 2022. Dopo aver investito miliardi nel metaverso senza risultati immediati, il titolo dell’azienda subì un crollo significativo. Tuttavia, sotto la guida di Mark Zuckerberg, Meta ha corretto la rotta, ridotto le spese non essenziali e oggi è tornata a raggiungere massimi storici. Questo esempio dimostra come anche investimenti apparentemente eccessivi in tecnologie emergenti possano essere ricalibrati per adattarsi alle realtà del mercato.

bolla AI
bolla AI

Conclusione

L’intelligenza artificiale rappresenta indubbiamente una delle più promettenti frontiere tecnologiche del nostro tempo, con il potenziale di trasformare radicalmente economia e società. Tuttavia, come sottolinea Marco Casario nella sua analisi, esiste un concreto rischio che le attuali valutazioni di mercato e l’entusiasmo degli investitori abbiano creato una bolla speculativa simile a quella delle dot-com degli anni ’90.

I segnali di allarme sono molteplici: costi operativi insostenibili, tassi di adozione ancora limitati, concorrenza internazionale in crescita e un divario tra le aspettative di mercato e la realtà dell’implementazione. L’esperienza storica ci insegna che l’adozione di tecnologie rivoluzionarie richiede tempo, e che le valutazioni basate su aspettative di crescita esponenziale immediata spesso si rivelano infondate nel breve termine.

D’altra parte, sarebbe un errore confondere una possibile bolla speculativa con l’assenza di valore nella tecnologia sottostante. Come Internet ha trasformato il mondo dopo lo scoppio della bolla dot-com, l’AI continuerà probabilmente il suo percorso di sviluppo e integrazione, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato a breve termine. Gli investitori prudenti dovrebbero quindi mantenere una prospettiva equilibrata, riconoscendo sia il potenziale rivoluzionario dell’AI sia i rischi associati all’attuale clima di euforia speculativa.

La sfida per investitori e aziende consiste nell’identificare le applicazioni dell’AI che creano valore reale e sostenibile, distinguendole da quelle guidate principalmente dall’hype di mercato. Solo il tempo dirà se l’attuale ondata di investimenti nell’intelligenza artificiale rappresenta l’inizio di una nuova era tecnologica o un altro capitolo nella storia delle bolle speculative.

Citations:

  1. https://www.youtube.com/watch?v=_8iVWccsY-o
  2. https://www.marcocasario.com/blog/intelligenza-artificiale-borsa/
  3. https://www.youtube.com/watch?v=sqfflYAHlHE
  4. https://www.marcocasario.com/blog/come-riconoscere-bolla-speculativa/
  5. https://www.youtube.com/watch?v=_8iVWccsY-o
  6. https://www.youtube.com/watch?v=8E8dglT4DRQ
  7. https://www.youtube.com/watch?v=g9O3nL3XwWw
  8. https://www.marcocasario.com/blog/rischi-investire-ia-lezioni-bolla-dot-com/
  9. https://www.youtube.com/channel/UCZp2KqGRkO1goEAaxX5Huyg/videos
  10. https://www.marcocasario.com/blog/scoppio-bolla-debito-cina-effetti-economia/
  11. https://www.youtube.com/c/MarcoCasario
  12. https://www.youtube.com/watch?v=dUs3S4PRQgo
  13. https://www.youtube.com/watch?v=fsVjV-xL5hc
  14. https://it.linkedin.com/posts/marcocasario_la-bolla-dellai-sar%C3%A0-peggio-della-bolla-activity-7304770505327214592-Vzfh
  15. https://www.centralcharts.com/it/notizie-del-mercato-azionario/so_243-marco-casario
  16. https://www.youtube.com/watch?v=agL0ZMQU4pk
  17. https://t.me/s/the10mintraderOfficial

AI: La Nuova Dot-com?

Analisi dei segnali di una possibile bolla tecnologica
📈Perché si parla di “bolla AI”? +
Si parla di una possibile “bolla AI” a causa di diversi segnali preoccupanti che ricordano la bolla delle dot-com degli anni ’90:
  • Investimenti sproporzionati: Gli investimenti nell’AI hanno raggiunto livelli senza precedenti, con decine di miliardi di dollari investiti trimestralmente
  • Valutazioni stellari: Le aziende legate all’AI hanno visto le loro azioni salire vertiginosamente, spesso senza una corrispondente crescita nei ricavi
  • Divario tra hype e adozione: Nonostante l’entusiasmo, l’adozione effettiva dell’AI nelle aziende rimane limitata
  • Utilizzo dell’AI come buzzword: Sempre più aziende menzionano l’AI nelle loro comunicazioni agli investitori senza piani concreti di implementazione
Utilizzo dell’AI tra i lavoratori USA (Sondaggio Gallup)
4% – Uso quotidiano
29% – Uso occasionale
67% – Nessun utilizzo
Come evidenziato da Marco Casario, questa discrepanza tra le aspettative di mercato e la realtà dell’adozione ricorda da vicino la situazione delle aziende Internet alla fine degli anni ’90, quando le valutazioni raggiunsero livelli insostenibili prima del drammatico crollo del 2000-2001.
🔄Quali paralleli esistono con la bolla dot-com? +
I paralleli tra l’attuale frenesia per l’AI e la bolla dot-com degli anni ’90 sono molteplici e significativi:
Aspetto Bolla Dot-com (1995-2000) Possibile Bolla AI (2022-oggi) Euforia di mercato Aziende che aggiungevano “.com” al nome per attirare investitori Aziende che includono “AI” nelle comunicazioni per aumentare il valore delle azioni Adozione reale Adozione di Internet più lenta del previsto Solo il 4% dei lavoratori USA usa l’AI quotidianamente Valutazioni di mercato Basate su aspettative future, non su ricavi presenti Enormi valutazioni nonostante costi operativi spesso superiori ai ricavi Infrastruttura Massicci investimenti in infrastrutture di rete Investimenti colossali in data center e chip AI
Come Internet non è scomparso dopo lo scoppio della bolla dot-com, l’AI continuerà a svilupparsi indipendentemente da possibili correzioni di mercato. La differenza chiave è nei tempi di adozione: le aspettative attuali potrebbero essere troppo ottimistiche rispetto ai tempi reali necessari per l’integrazione dell’AI nei processi aziendali.
Un insegnamento importante dalla bolla dot-com è che i veri vincitori di una rivoluzione tecnologica raramente sono i pionieri. Aziende come Google e Amazon hanno costruito i loro imperi dopo lo scoppio della bolla, non durante la fase di euforia iniziale.
🚨Quali sono i principali segnali di allarme? +
Marco Casario identifica tre principali segnali di allarme che potrebbero indicare l’esistenza di una bolla nel settore dell’AI:
  1. Squilibrio tra domanda e offerta: Gli investimenti massicci stanno creando una capacità produttiva che potrebbe superare la domanda effettiva di soluzioni AI, portando a un’eccesso di offerta.
  2. Innovazione interna dei giganti tech: Aziende come Amazon, Google e Meta stanno sviluppando internamente le proprie soluzioni AI, riducendo potenzialmente la domanda futura per i prodotti di fornitori specializzati come Nvidia.
  3. L’AI come buzzword: Simile all’aggiunta di “.com” ai nomi aziendali durante la bolla dot-com, oggi qualsiasi menzione di investimenti in AI fa salire il valore delle azioni, anche senza piani concreti di monetizzazione.
Costi operativi vs. efficienza economica
  • I modelli AI consumano enormi quantità di energia e risorse
  • I costi di addestramento dei grandi modelli linguistici superano i 100 milioni di dollari
  • I costi operativi spesso superano i ricavi generati
  • L’infrastruttura richiede investimenti continui in hardware specializzato
Un altro fattore critico è l’emergere della Cina come concorrente significativo nel settore dell’AI, con modelli potenzialmente più economici ed efficienti che potrebbero erodere i margini di profitto delle aziende occidentali.
🌐Come sta cambiando il panorama tecnologico? +
Nonostante i rischi di una bolla speculativa, l’intelligenza artificiale sta effettivamente trasformando diversi settori in modi significativi:
  • Da “search engine” a “answer engine”: L’AI sta rivoluzionando i motori di ricerca, passando dalla semplice indicizzazione di pagine web alla fornitura di risposte elaborate e contestualizzate.
  • Assistenti virtuali specializzati: A differenza dei modelli generici, gli assistenti AI “verticali” offrono soluzioni mirate per settori specifici, con un percorso più diretto verso la monetizzazione.
  • Automazione dei processi aziendali: L’AI sta iniziando a trasformare i flussi di lavoro interni, ottimizzando operazioni che prima richiedevano significative risorse umane.
  • Democratizzazione degli strumenti AI: La disponibilità di API e strumenti di sviluppo sta rendendo l’AI accessibile anche a piccole aziende e sviluppatori individuali.
L’evoluzione dell’AI segue il modello di altre grandi rivoluzioni tecnologiche: inizialmente costosa e riservata a pochi, poi progressivamente più economica e accessibile. Tuttavia, l’attuale fase dell’AI è anomala perché richiede investimenti enormi, suggerendo che siamo ancora alle prime fasi della curva di adozione.
È probabile che vedremo una significativa ottimizzazione dei costi e dell’efficienza dei modelli AI nei prossimi anni, rendendo la tecnologia economicamente più sostenibile e aprendo la strada a un’adozione più ampia.
💰Quali sono le implicazioni per gli investitori? +
Per gli investitori, la situazione attuale presenta sia rischi significativi che potenziali opportunità: Rischi da considerare:
  • Le valutazioni attuali potrebbero riflettere aspettative irrealistiche sui tempi di adozione dell’AI
  • Una correzione di mercato potrebbe essere significativa, come dimostrato dal crollo di Meta nel 2022 dopo gli investimenti nel metaverso
  • La concorrenza internazionale potrebbe erodere i margini di profitto delle aziende statunitensi
  • I costi operativi dell’AI potrebbero rimanere elevati più a lungo del previsto
Strategie prudenti:
  • Concentrarsi su aziende con modelli di business diversificati, non esclusivamente dipendenti dall’AI
  • Valutare la sostenibilità economica delle soluzioni AI, non solo l’innovazione tecnologica
  • Considerare l’intera catena del valore dell’AI, non solo i nomi più conosciuti
  • Adottare un orizzonte temporale a lungo termine, riconoscendo che la trasformazione richiederà anni
Lezione da Meta (2022-2024)
  • 2022: Crollo del titolo dopo annunci di investimenti massicci nel metaverso
  • 2023: Ridimensionamento delle spese non essenziali e ricalibrazione della strategia
  • 2024: Ritorno ai massimi storici grazie a un approccio più equilibrato agli investimenti tecnologici
L’esperienza di Meta dimostra che anche investimenti apparentemente eccessivi in tecnologie emergenti possono essere ricalibrati per adattarsi alle realtà di mercato, suggerendo che le aziende con leadership solida e flessibile possono superare periodi di correzione.
🔮Qual è il futuro probabile dell’AI? +
Al di là delle fluttuazioni di mercato a breve termine, l’intelligenza artificiale continuerà probabilmente il suo percorso di sviluppo e integrazione, seguendo un modello simile ad altre rivoluzioni tecnologiche:
  1. Fase attuale – Euforia speculativa: Caratterizzata da valutazioni elevate, investimenti massicci e aspettative potenzialmente irrealistiche sui tempi di adozione.
  2. Fase di consolidamento: Probabile correzione di mercato seguita da una razionalizzazione degli investimenti e un focus su applicazioni economicamente sostenibili.
  3. Fase di adozione mainstream: Integrazione graduale dell’AI nei processi aziendali e nella vita quotidiana, con miglioramenti incrementali nell’efficienza e nei costi.
  4. Fase di maturità: L’AI diventa una tecnologia fondamentale e ubiqua, con un impatto trasformativo paragonabile a Internet o all’elettricità.
Come evidenziato da Marco Casario, la storia dell’innovazione tecnologica ci insegna che i veri vincitori raramente sono i pionieri. Le aziende che domineranno l’era dell’AI potrebbero non essere quelle che oggi guidano il settore, ma quelle che sapranno adattarsi alle realtà del mercato e costruire modelli di business sostenibili basati su applicazioni pratiche della tecnologia.
La sfida per investitori, aziende e professionisti consiste nell’identificare le applicazioni dell’AI che creano valore reale e sostenibile, distinguendole da quelle guidate principalmente dall’hype di mercato. Questo richiede uno sguardo critico e una comprensione profonda sia della tecnologia che delle dinamiche di mercato.

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