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Download Article as PDF (ENG)Un’istantanea allarmante
Il rapporto rivela che quasi la metà degli studenti delle scuole superiori, precisamente il 43,5%, non raggiunge i traguardi di apprendimento in italiano. La situazione non è migliore in matematica, dove la percentuale sale a 47,5%. Questi dati non sono solo numeri; rappresentano una generazione che rischia di crescere con lacune significative nel sapere fondamentale. E se pensiamo alle scuole medie, la situazione è altrettanto preoccupante: quasi il 40% degli alunni non raggiunge i livelli minimi in italiano e il 44% in matematica.
La cultura generale in crisi
Ma non è solo una questione di competenze tecniche. Il rapporto mette in luce una crisi più profonda nella cultura generale degli italiani. Un italiano su cinque non sa chi fosse Giuseppe Mazzini e quasi il 50% non riesce a indicare correttamente l’anno della Rivoluzione francese. Queste statistiche sollevano interrogativi inquietanti sul futuro culturale del nostro Paese. Se i giovani non conoscono le basi della storia e della letteratura, come possono affrontare le complessità del mondo contemporaneo?
Un cambiamento necessario
Massimiliano Valerii, direttore del Censis, ha sottolineato un cambiamento nei valori dei giovani: “Non hanno più obiettivi individuali ed egoistici, guardano all’ambiente”. Questa nuova generazione sembra essere più consapevole delle sfide globali, ma la loro preparazione per affrontarle è insufficiente. La scuola deve quindi ripensare i propri metodi e obiettivi per allinearsi con le esigenze del futuro.
Compiti e metodologie
Un altro aspetto interessante emerso dal rapporto riguarda i compiti a casa. Gli studenti italiani dedicano in media 2,3 ore al giorno ai compiti, un tempo che supera quello dei loro coetanei europei. Tuttavia, questo impegno non si traduce sempre in risultati migliori. Molti dirigenti scolastici avvertono la necessità di una regolamentazione specifica per migliorare l’efficacia dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Le Aree di Debolezza del Sistema Scolastico Italiano secondo il Rapporto Censis 2024
Il Rapporto Censis 2024 mette in evidenza diverse criticità che affliggono il sistema scolastico italiano, delineando un quadro complesso e preoccupante. Ecco le principali aree di debolezza identificate:
- 1. Programmi di Studio Obsoleti
- I programmi scolastici sono considerati obsoleti e troppo teorici dal 52% degli intervistati. Questa percezione è particolarmente forte tra i giovani, con punte del 67% tra gli under 30. La mancanza di aggiornamenti rende difficile per gli studenti acquisire competenze rilevanti per il mondo del lavoro attuale.
- 2. Inadeguatezza delle Dotazioni Tecnologiche
- Le dotazioni tecnologiche nelle scuole sono giudicate inadeguate dal 50% degli intervistati, con una percentuale ancora più alta nel Sud e nelle Isole, dove raggiunge il 57%. Questa carenza limita l’accesso a strumenti didattici moderni e ostacola l’apprendimento delle competenze digitali, fondamentali nell’era contemporanea.
- 3. Scarsa Motivazione dei Docenti
- La motivazione dei docenti è un altro punto critico, con il 44% degli intervistati che la considera insufficiente. Questo problema è aggravato dalla percezione di una scarsa preparazione professionale, che influisce negativamente sulla qualità dell’insegnamento e sull’interesse degli studenti.
- 4. Edilizia Scolastica Inadeguata
- L’edilizia scolastica rappresenta un ulteriore punto debole: il 47% degli intervistati segnala problemi significativi in questo ambito, con punte del 58% al Sud. Le strutture fatiscenti e non sicure possono compromettere l’ambiente di apprendimento e la sicurezza degli studenti.
- 5. Classi Sovraffollate
- Il fenomeno delle classi sovraffollate, segnalato dal 39% degli intervistati, contribuisce a un’esperienza educativa meno efficace. La presenza di troppi studenti in aula rende difficile per i docenti fornire attenzione individuale e supporto adeguato.
- 6. Mismatch tra Formazione e Mercato del Lavoro
- Un aspetto preoccupante è il mismatch tra l’offerta formativa e le esigenze del mercato del lavoro. In molte province italiane, la specializzazione produttiva non coincide con quella formativa, rendendo difficile per gli studenti trovare opportunità lavorative coerenti con le loro competenze.
- 7. Disuguaglianze Territoriali
- Le disuguaglianze nel sistema educativo sono marcate, con le regioni del Nord che mostrano risultati significativamente migliori rispetto al Sud e alle Isole. Questo divario si riflette nei tassi di dispersione scolastica e nelle competenze acquisite dagli studenti, creando un sistema scolastico meno inclusivo.
Conclusione
Il Rapporto Censis 2024 evidenzia quindi un sistema scolastico italiano in difficoltà, caratterizzato da programmi inadeguati, mancanza di risorse tecnologiche, scarsa motivazione dei docenti e significative disuguaglianze territoriali. Affrontare queste criticità è fondamentale per garantire un’istruzione di qualità che prepari adeguatamente le nuove generazioni a un futuro sempre più complesso e competitivo.
Verso una scuola di qualità
Il Censis suggerisce che la scuola italiana deve ampliare i propri orizzonti e adottare approcci innovativi per rispondere alle sfide contemporanee. È fondamentale superare le limitazioni locali e abbracciare una visione globale dell’istruzione. Solo così sarà possibile formare cittadini consapevoli e preparati ad affrontare le complessità del mondo moderno.
Recap: Le Principali Criticità del Sistema Scolastico
Il 58° Rapporto Censis, presentato nel dicembre 2024, offre un’analisi approfondita dello stato della scuola italiana, evidenziando una serie di criticità che mettono in luce le fragilità del sistema educativo. Ecco le principali problematiche emerse dal rapporto.
Carenza di Competenze di Base
Uno dei dati più allarmanti riguarda il livello di apprendimento degli studenti.
- Italiano: il 43,5% degli studenti delle scuole superiori non raggiunge i traguardi minimi di apprendimento.
- Matematica: la situazione è ancor più critica, con il 47,5% degli studenti che non supera i livelli richiesti.
Anche nelle scuole medie, quasi il 40% degli alunni non raggiunge i traguardi in italiano e il 44% in matematica. Negli istituti professionali, la situazione è drammatica, con un impressionante 80% degli studenti che non possiede competenze di base in italiano.
Ignoranza Storica e Culturale
Il rapporto evidenzia un preoccupante deficit culturale tra gli studenti.
- Circa il 49,7% degli italiani non sa indicare l’anno della Rivoluzione francese.
- Un italiano su cinque non conosce chi fosse Giuseppe Mazzini, e il 41% crede erroneamente che Gabriele D’Annunzio abbia scritto “L’Infinito” di Giacomo Leopardi.
Questi dati non solo indicano una scarsa preparazione scolastica, ma anche un’ignoranza diffusa che potrebbe compromettere la capacità dei cittadini di partecipare attivamente alla vita democratica.
Disuguaglianze Educative
Il rapporto sottolinea come le disuguaglianze sociali si riflettano nel sistema educativo. Gli studenti provenienti da contesti socio-economici svantaggiati mostrano risultati nettamente inferiori rispetto ai loro coetanei più privilegiati. Questo divario contribuisce a perpetuare un circolo vizioso di povertà e mancanza di opportunità.
Analfabetismo Funzionale
Nonostante l’analfabetismo totale sia stato praticamente debellato in Italia, emerge un nuovo problema: l’analfabetismo funzionale. Questo fenomeno si manifesta nell’incapacità di utilizzare competenze di lettura, scrittura e calcolo in situazioni quotidiane. Il rapporto segnala che una percentuale significativa della popolazione adulta mostra una preparazione culturale insufficiente, con dati come il 12,9% degli italiani che non sa che $$7 \times 8 = 56$$ e il 41% incapace di attribuire opere letterarie a autori noti.
Inadeguatezza del Sistema Scolastico
Infine, il Censis definisce il sistema scolastico italiano come una “fabbrica degli ignoranti”, incapace di adattarsi ai cambiamenti sociali e culturali del presente. La mancanza di innovazione nei metodi didattici e l’incapacità di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro pongono interrogativi sulla futura competitività dei giovani italiani.
In sintesi, il Rapporto Censis 2024 mette in luce un quadro complesso e preoccupante del sistema scolastico italiano. Le carenze nelle competenze fondamentali, l’ignoranza storica e culturale, le disuguaglianze educative e l’analfabetismo funzionale rappresentano sfide significative che richiedono interventi urgenti per garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.
Citations:
[1] https://www.tecnicadellascuola.it/rapporto-censis-2024-un-italiano-su-cinque-non-sa-chi-e-mazzini-il-41-crede-che-lautore-dellinfinito-sia-dannunzio
[2] https://www.dirigentiscuola.org/quando-il-sonno-della-scuola-genera-solo-mostri-sul-rapporto-censis-2024/
[3] https://www.scuola7.it/2024/411/rapporto-censis-2024/
[4] https://www.censis.it/sites/default/files/downloads/Sintesi%20Fenomenologico%202024.pdf
[5] https://www.censis.it/formazione
[6] https://www.censis.it/formazione/il-capitolo-%C2%ABprocessi-formativi%C2%BB-del-58%C2%B0-rapporto-censis-sulla-situazione-sociale-del
[7] https://www.censis.it/sicurezza-e-cittadinanza/il-capitolo-%C2%ABsicurezza-e-cittadinanza%C2%BB-del-58%C2%B0-rapporto-censis-sulla
[8] https://www.bimed.net/considerazioni-sul-rapporto-censis-del-dicembre-2024/
Rapporto Censis 2024: La Crisi dell’Istruzione
- 43,5% degli studenti superiori non raggiunge i livelli minimi in italiano
- 47,5% non raggiunge i livelli minimi in matematica
- 80% degli studenti degli istituti professionali non ha competenze di base
- 49,7% non conosce l’anno della Rivoluzione francese
- 20% non sa chi fosse Giuseppe Mazzini
- 41% attribuisce erroneamente opere letterarie
- Programmi di studio obsoleti (52% degli intervistati)
- Dotazioni tecnologiche inadeguate (50%)
- Scarsa motivazione dei docenti (44%)
- Problemi di edilizia scolastica (47%)
- 12,9% non sa risolvere operazioni matematiche base
- Difficoltà nell’utilizzo pratico di competenze acquisite
- Problemi nella comprensione di testi complessi
- Innovazione nei metodi didattici
- Maggiore connessione con il mondo del lavoro
- Potenziamento delle dotazioni tecnologiche
- Formazione continua dei docenti

Da informatico a cercatore di senso