🚀 Europa porta l’IA generativa sul giusto binario: il nuovo Codice di Condotta


da un punto di vista umanista digitale Codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione | Commissione europea

L’alba di un’IA regolamentata


Codice di Condotta

In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita, navigare lo spazio digitale con integrità è diventato essenziale. Il “Codice di Condotta” della UE pubblicato il 10 luglio 2025, non si presenta come un semplice insieme di regole, ma come una vera e propria bussola etica pensata per l’individuo contemporaneo.
Questo manifesto propone un patto di responsabilità condivisa, invitando a un uso critico e consapevole degli strumenti digitali. Al centro di tutto vi sono il rispetto per l’altro, la tutela della dignità umana e la promozione di un dialogo costruttivo, con l’obiettivo di plasmare un ambiente online che metta la persona, e non la tecnologia, al primo posto. È un invito a diventare cittadini digitali attivi e responsabili, capaci di costruire insieme un futuro tecnologico che sia autenticamente al servizio dell’umanità.


1. L’alba di un’IA regolamentata

Il 10 luglio 2025, la Commissione Europea ha svelato il Codice di Condotta voluntario per l’IA general‑purpose – un gesto coraggioso nel pieno della transizione verso un mondo dominato da sistemi come GPT-4, Gemini, Claude e LLaMA (la Repubblica).
Nato dalla collaborazione di 13 esperti indipendenti e oltre 1 000 stakeholder (tra sviluppatori, PMI, esperti e associazioni civili), il documento è pensato per preparare le aziende alle regole che entreranno in vigore il 2 agosto 2025.


2. Tre capitoli per un equilibrio tra innovazione e sicurezza

Il Codice si articola in tre pilastri fondamentali (la Repubblica, artificialintelligenceact.eu):

  • Trasparenza: ogni fornitore deve compilare un “Model Documentation Form”, dichiarando le fonti dati, le modalità di training e l’uso dei modelli.
  • Copyright: obbligo di implementare safeguard per evitare che l’IA riproduca contenuti protetti.
  • Sicurezza: riservato ai modelli a rischio sistemico (quelli con capacità computazionali estremamente elevate), richiede analisi del rischio e verifiche continue.

3. Volontario ma conveniente

Adottare il Codice non è obbligatorio, ma ha vantaggi importanti:

  • minore onere amministrativo,
  • maggiore certezza legale,
  • un percorso di conformità più rapido rispetto ai non firmatari (PPC Land, la Repubblica, Reuters).
    Eppure, non mancano le voci critiche: big tech (Google, Meta, OpenAI), alcune aziende europee (Airbus, BNP Paribas, Mistral) e persino esponenti USA (come il vicepresidente Vance) lamentano un eccesso di regolamentazione che potrebbe soffocare l’innovazione (AI4Business).

4. Un regolatore che non arretra

La Commissione UE ha chiuso le porte a “stop the clock”, confermando che non ci sarà alcun rinvio: l’AI Act procederà secondo la tabella di marcia, con l’entrata in vigore per l’IA general‑purpose dal 2 agosto 2025, e applicazione graduale per i sistemi preesistenti (AI4Business).


5. Una rete normativa sempre più coerente

Questo Codice non è un gesto isolato, ma si inserisce nel percorso normativo europeo:

  • Guide preliminari dell’“AI Office” pubblicate ad aprile,
  • Normative successive come il pacchetto Digital Omnibus annunciato per novembre 2025,
  • Creazione di “regulatory sandbox” nei singoli Stati membri entro agosto 2026 (Arena Digitale, artificialintelligenceact.eu, la Repubblica).

🎯 Perché questo Cammino è significativo per l’Umanesimo Digitale

  • Equilibrio tra progresso e coscienza: la trasparenza sui dati e l’attenzione al copyright e alla sicurezza sono un segnale che l’Europa vuole guidare un’IA etica e responsabile.
  • Uomo al centro: non si demonizza la tecnologia, ma la si integra in modo armonico e consapevole.
  • Empowerment di PMI e startups: un modello volontario che facilita l’accesso alla compliance e supporta la sovranità digitale europea (Strategia Digitale Europea).

LA UE HA VARATO IL CODICE DI CONDOTTA DELL'AI
LA UE HA VARATO IL CODICE DI CONDOTTA DELL’AI

Recap di Marco Camisani Calzolari

Oggi è stato pubblicato il Code of Practice dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale generica.
È il primo documento operativo che definisce regole concrete su come vanno progettati, documentati e controllati i grandi modelli di AI come quelli che usiamo ogni giorno: da ChatGPT a Claude, da Gemini a LLaMA.
Ho collaborato alla sua scrittura insieme ad altri esperti europei e internazionali, come membro del gruppo selezionato dalla Commissione. È un passo fondamentale per portare trasparenza, sicurezza e responsabilità in un settore che oggi si muove troppo spesso senza regole. Questi sono i principali punti del documento:

🔹 1. Trasparenza strutturale
I fornitori dei modelli devono compilare una Model Card ufficiale, un documento tecnico dettagliato che spiega:
quali dati sono stati usati per addestrare il modello
quali sono i suoi limiti e rischi noti
come funziona, in termini tecnici e pratici
a chi è rivolto e per quali casi d’uso è sconsigliato
È un modo per dire basta ai “modelli black box”. Chi integra o regola questi sistemi deve sapere davvero cosa ha davanti.

🔹 2. Diritti d’autore
Per la prima volta un codice operativo impone regole chiare su quali contenuti si possono usare per addestrare un modello e quali no.
Vietato usare contenuti pirata
Obbligatorio rispettare i file robots.txt e gli opt-out
Obbligo di adottare una policy interna sul copyright, con referenti chiari, procedure di reclamo e prevenzione degli abusi (es. output copiati o non autorizzati)
Una misura storica, che riconosce il valore del lavoro umano anche nel contesto dell’AI.

🔹 3. Sicurezza e rischio sistemico
I modelli con potenziale impatto sistemico (es. addestrati con oltre 10²⁵ FLOP) devono rispettare regole molto più rigide:
Audit indipendenti, almeno ogni anno
Sistemi interni per prevenire fughe di dati e abusi
Analisi continua dei rischi prima e dopo il rilascio
Obbligo di notificare incidenti e vulnerabilità all’AI Office
È la prima volta che si introduce una responsabilità di safety by design obbligatoria per i modelli più potenti.

🎯 Cosa cambia da oggi
Il Code of Practice è volontario, ma chi lo adotta verrà considerato conforme all’AI Act (art. 53 e 55).
In pratica:
Meno burocrazia
Maggiore certezza giuridica
Più fiducia da parte degli utenti e delle autorità
È anche un ponte temporaneo: le regole del Code valgono fino a quando non verranno adottati gli standard europei armonizzati (previsti tra 2026 e 2027).

Questo documento è solo un primo passo. Ma è un passo concreto, scritto, operativo, non una dichiarazione di principio.
Dimostra che regolare l’AI si può. E si deve.

Conclusione

Immagina un gigante silenzioso che cresce: l’IA generativa. L’Europa, con questo Codice, si prepara non a trascinarlo, ma a girarne la rotta verso lidi dove l’etica, la trasparenza e la protezione delle persone restino fari guida. In questo cammino, ogni impresa che decide di firmarlo diventa parte attiva di una rivoluzione digitale responsabile.


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