Infobesità: il male del secolo che minaccia la nostra salute mentale

Come il sovraccarico di informazioni online può causare stress, ansia, depressione e altri disturbi psicologici.

Domo svela il suo rapporto annuale Data Never Sleeps 11.0.

Data Never Sleeps Umanesimo Digitale

Domo, una società specializzata in strumenti di business intelligence e data analytics, ha pubblicato la sua undicesima edizione del suo rapporto annuale Data Never Sleeps, che mostra il volume di dati generati su Internet ogni minuto in tutto il mondo.

Il rapporto, che Domo realizza da un decennio, rivela le incredibili aumenti di attività su varie piattaforme online, da Instagram e X (ex Twitter) a Amazon, Venmo e molte altre. Il rapporto si presenta sotto forma di un’infografica che offre una visione d’insieme dell’immenso volume di dati prodotti su Internet ogni minuto, evidenziando come i dati stiano costantemente evolvendo e cambiando man mano che più persone interagiscono con le piattaforme e i servizi digitali.

“Le scoperte di quest’anno riflettono il panorama digitale in continua evoluzione e ad alta velocità, che è stato solo accentuato dalla rapida popolarità dei modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT”, ha dichiarato Josh James, fondatore e CEO di Domo. “I dati guidano tutto ciò che facciamo, da una rapida ricerca online o l’invio di una e-mail, al controllo delle ultime notizie mentre andiamo al lavoro. Data Never Sleeps, ora alla sua undicesima edizione, raffigura quanto ci affidiamo ai dati e il loro impatto sulla nostra vita quotidiana in uno dei 525.600 minuti in un anno”.

Alcune delle statistiche più interessanti del rapporto sono:

  • Ogni minuto, ChatGPT genera 1,2 milioni di messaggi, mentre X registra 1,8 milioni di tweet e 3,6 milioni di like.
  • Ogni minuto, Netflix trasmette 1,1 milioni di ore di contenuti, mentre YouTube ne carica 720.000 e Twitch ne trasmette 90.000.
  • Ogni minuto, Amazon vende prodotti per un valore di 1,9 milioni di dollari, mentre Venmo elabora transazioni per un valore di 4,3 milioni di dollari.
  • Ogni minuto, Google elabora 6,9 milioni di ricerche, mentre Bing ne elabora 1,2 milioni.

Il rapporto di Domo evidenzia l’importanza dei dati nell’era digitale, dove ogni clic, scorrimento e condivisione racconta una storia. Per avere successo in un mondo sempre più digitale, dove il volume di dati creati continua ad accelerare, le aziende hanno bisogno degli strumenti giusti per mettere quei dati al lavoro dove il lavoro viene fatto. Domo offre la possibilità di sbloccare rapidamente il valore da tutti i dati, indipendentemente da dove vivono, e guidare le azioni in tutta l’organizzazione che miglioreranno i risultati aziendali.

Per maggiori informazioni sul rapporto Data Never Sleeps 11.0, è possibile visitare il sito web di Domo.

In beata sostanza

Quanto sopra evidenziato riporta alcune statistiche impressionanti sul volume di dati prodotti ogni minuto su Internet, mostrando come la nostra vita sia sempre più immersa in un ambiente digitale. Questo ambiente è chiamato infosfera, ovvero la globalità dello spazio delle informazioni, che include sia il cyberspazio (Internet, telecomunicazioni digitali) sia i mass media classici. L’infosfera è la dimensione in cui si svolgono le nostre esperienze quotidiane, che sono diventate ibride tra online e offline, o phygital.

Tuttavia, l’infosfera non è solo una fonte di opportunità e progresso, ma anche di sfide e rischi. Il flusso eccessivo e incontrollato di informazioni, spesso non verificate o manipolate, può generare confusione, disinformazione, polarizzazione, stress e ansia. Inoltre, la produzione e il consumo di dati hanno un impatto ambientale non trascurabile, in termini di energia e risorse necessarie per alimentare i dispositivi e le infrastrutture digitali. Infine, la dipendenza dalle tecnologie digitali può ridurre la nostra capacità critica, creativa e relazionale, compromettendo la nostra identità e la nostra libertà.

Per affrontare questi problemi, è necessario promuovere un umanesimo digitale, ovvero una visione che metta al centro l’essere umano e i suoi valori, rispetto alla tecnologia e ai suoi scopi. L’umanesimo digitale sostiene che lo scopo della tecnologia è quello di migliorare la vita dell’uomo e non essere fine a se stessa o assoggettata a obiettivi manipolatori. L’umanesimo digitale richiede una maggiore consapevolezza, responsabilità ed educazione da parte degli utenti e dei produttori di dati, per usare le tecnologie in modo etico, sostenibile e inclusivo. L’umanesimo digitale è quindi lo strumento unico per rendere gli uomini consapevoli e fornire loro i mezzi adeguati a gestire questo cataclisma di dati, iniziando dagli studenti.

Rifermenti

Argomenti correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scroll to Top