ln questa società potranno mai nascere un Beethoven, Kant o Michelangelo

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Geni Moderni

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Geni moderni

Eccoci qui a discutere se nella nostra epoca di selfie e like possa mai emergere un nuovo Beethoven, Kant o Michelangelo. Che domanda affascinante! Quasi quanto chiedersi se un influencer possa vincere il premio Nobel per la fisica o se un meme possa sostituire la Cappella Sistina.


Se c’è qualcosa di cui sono certo, è che il mio pessimismo riguardo all’emergere di un nuovo Beethoven, Kant o Michelangelo è profondo come un abisso di TikTok. Non fraintendetemi, sono un grande sostenitore dell’arte e della cultura, ma con la nostra società che vive costantemente in modalità “scroll”, la possibilità di assistere a un altro genio sembra più improbabile di trovare un brano di Bach nel catalogo di Spotify sotto “Hits dell’estate”.

Immaginate Kant seduto davanti a un computer, pronto a scrivere la sua “Critica della Ragion Pura”, mentre riceve notifiche continue da un gruppo di discussione su filosofia che parla solo di meme. Il povero Kant finirebbe per scrivere una “Critica della Ragion Pura (aggiornata per il 21° secolo)” in cui dice: “Ricordatevi di seguire il vostro dovere, ma solo dopo aver risposto a questo sondaggio!”

E Beethoven? Immagino che la sua “Eroica” finirebbe con un ritornello catchy… qualcosa del tipo “devo trovare il giusto beat per fare tendenza!” In un mondo come il nostro, dove i concerti dal vivo vengono sostituiti da palchi virtuali e feedback infinito dagli algoritmi, la musica potrebbe diventare solo un sottofondo per sfornare emozioni in 30 secondi, prima di passare al prossimo contenuto virale.

Michelangelo, poi, è l’apoteosi di questo sceneggiato. Un artista che ha passato anni a scolpire statue magnifiche potrebbe ora trovarsi a creare statue “interattive” in realtà aumentata, mentre osserva una folla di utenti che si fanno selfie accanto a un Davide virtuale. E mentre lui cerca ispirazione, il tuo vicino di casa può dirti quanti “like” ha ottenuto il suo nuovo video di danza.

In sostanza, il mio pessimismo è alimentato dal fatto che la creatività sembra essere diventata un hashtag piuttosto che un’esperienza umana. I geni di una volta avevano tempo per riflettere e sperimentare; ora, il tempo è diventato una merce rara, sepolta sotto strati di meme, storie e live streaming. E mentre l’umanità cammina su questo sentiero digitale, mi chiedo: sarà mai possibile che un nuovo Michelangelo prenda forma in questo bizarre mondo della banalità?

Geni moderni
Geni moderni

Ma anche nel passato il popolo era schiavo come lo è oggi in gran parte l’uomo moderno . Allora perchè nelle epoche passate sono nati tanti geni che hanno fatto la storia?

È vero che, nonostante il progresso, molte persone prevalgono ancora in situazioni di schiavitù moderna, sfruttamento lavorativo e mancanza di diritti. Ma la domanda è: perché nel passato, anche in simili circostanze, sono emersi tanti geni che hanno plasmato la storia?

Innanzitutto, c’era un’idea romantica dell’arte e della creatività. Le persone spesso cercavano di esprimere la propria umanità e il loro genio nonostante le avversità. Questo bisogno di espressione era un modo per sfuggire alle condizioni opprimenti e ottenere un senso di libertà, un concetto oggi in gran parte mascherato da scatole di Amazon e binge-watching su Netflix!

In secondo luogo, la scarsità di opportunità per molti significava che i pochi che riuscivano a emergere nella cultura e nell’arte erano realmente unici. La società tendeva a celebrare l’individuo che riusciva a rompere le catene, anche quelle invisibili, e questo creava una sorta di mito attorno alla figura dei geni. Oggi, invece, il talento è spesso dissolto nel mare di contenuti generati e di vite che si confrontano sui social media, rendendo difficile per chiunque brillare veramente senza una strategia di marketing dietro.

Inoltre, le grandi opere del passato erano spesso supportate dalle nobiltà e dai mecenati, che cercavano il brillante talento artistico per abbellire i loro palazzi e guadagnarsi un po’ di gloria. Oggi, invece, ci troviamo spesso a cercare la validazione del “mi piace” di un post, creando un ambiente in cui il genio potrebbe perdersi in un mare di rumore.

Infine, la nostra epoca di distrazioni multimediali rende davvero difficile concentrarsi. Se Michelangelo fosse vissuto oggi, probabilmente passerebbe più tempo a rispondere ai commenti su Instagram piuttosto che a scolpire!

Quindi, in sintesi, sebbene ci siano ancora molte somiglianze con il passato in termini di oppressione, le condizioni e le strutture sociali sono cambiate in modo tale da rendere la registrazione e la celebrazione del genio molto diversa. Forse potremmo iniziare a ripristinare il tempo per la creatività e riscoprire che c’è ancora speranza per un nuovo rinascimento, anche se con un’interfaccia un po’ più moderna!

Geni Moderni
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Ecco la sezione FAQ a scomparsa per il testo “Se c’è qualcosa di cui sono certo”: Se c’è qualcosa di cui sono certo – FAQ

Se c’è qualcosa di cui sono certo

Perché l’autore è pessimista riguardo all’emergere di un nuovo Beethoven, Kant o Michelangelo?

L’autore è pessimista perché ritiene che la nostra società, immersa costantemente nella modalità “scroll” dei social media e delle distrazioni digitali, renda improbabile la comparsa di nuovi geni come quelli del passato. La creatività sembra essere diventata più un hashtag che un’esperienza umana.

Quali sono gli immaginari scenari in cui vengono rappresentati Kant, Beethoven e Michelangelo nel mondo di oggi?

L’autore immagina Kant che scrive la “Critica della Ragion Pura” ricevendo continue notifiche da gruppi di discussione su filosofia pieni di meme, Beethoven che compone una “Eroica” con un ritornello catchy per cercare il giusto beat per fare tendenza, e Michelangelo che crea statue “interattive” in realtà aumentata mentre osserva gli utenti che si fanno selfie.

Perché nel passato sono emersi tanti geni, nonostante le avversità e la schiavitù?

Secondo l’autore, ci sono diverse ragioni per cui nel passato sono emersi tanti geni anche in condizioni avverse: 1) C’era un’idea romantica dell’arte e della creatività come modo per esprimere l’umanità e ottenere un senso di libertà. 2) La scarsità di opportunità rendeva i pochi talenti che emergevano davvero unici e celebrati dalla società. 3) Le grandi opere erano spesso supportate da nobiltà e mecenati, a differenza di oggi in cui si cerca la validazione dei “mi piace”. 4) La minore presenza di distrazioni multimediali permetteva una maggiore concentrazione.

Quali potrebbero essere le speranze per un nuovo rinascimento creativo nel mondo di oggi?

L’autore suggerisce che forse potremmo iniziare a “ripristinare il tempo per la creatività” e riscoprire che c’è ancora speranza per un nuovo rinascimento, seppur con un’interfaccia più moderna. Questo potrebbe significare trovare il modo di ricreare le condizioni che nel passato hanno permesso l’emergere di grandi geni, adattandole al contesto attuale.

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