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Download Article as PDF (ENG)![Moderazione dei contenuti e libertà di opinione: il caso Telegram. 2 Moderazione dei contenuti e libertà di opinione: il caso Telegram.](https://umanesimodigitale.info/wp-content/uploads/2024/09/infography-43-410x1024.png)
Durov e il cambio di rotta sulla moderazione
L’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, in Francia [1] ha portato a un cambio di politica sulla piattaforma riguardo alla moderazione dei contenuti. Telegram, infatti, si dichiara ora disposta a fornire indirizzi IP e numeri di telefono degli utenti alle autorità competenti in caso di valide richieste legali [1]. Questo cambio di rotta è significativo perché, fino a poco tempo fa, Telegram si era sempre dimostrata restia a collaborare con le autorità nella condivisione di dati degli utenti [1].
Misure concrete per contrastare i contenuti illegali
Per contrastare la presenza di contenuti illegali sulla piattaforma, Telegram ha implementato diverse misure:
- Intelligenza artificiale e team di moderatori: Vengono utilizzati per oscurare i contenuti problematici dai risultati di ricerca [1].
- Sistema di segnalazione: Gli utenti sono invitati a segnalare eventuali contenuti pericolosi o illegali [1].
Durov e le autorità: una relazione complessa
Durov ha sempre difeso la libertà degli utenti su Telegram, dichiarando che la piattaforma non aveva mai fornito dati a terzi, inclusi i governi [1]. Tuttavia, il suo arresto in Francia, avvenuto con l’accusa di reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente sulla piattaforma [1], solleva dubbi sul fatto che la successiva svolta sulla moderazione possa essere stata orchestrata per limitare la libertà su Telegram [1].
Il video ipotizza che l’arresto possa essere stato un “trampolino mediatico” per giustificare la stretta sulla moderazione .
Implicazioni del cambio di politica di Telegram sulla libertà di opinione
Il recente cambio di politica di Telegram sulla moderazione dei contenuti solleva preoccupazioni riguardo alle possibili implicazioni per la libertà di opinione.
- Espansione del concetto di “contenuto illegale”: Il video evidenzia come la nuova politica di Telegram preveda la consegna alle autorità di indirizzi IP e numeri di telefono di utenti che violano i termini di servizio. Sebbene questo venga giustificato con la volontà di contrastare attività criminali come traffico di droga e pornografia infantile [1], il timore è che la definizione di “contenuto illegale” possa essere estesa fino a includere opinioni considerate scomode o dissenzienti.
- Effetto dissuasivo sull’espressione individuale: La consapevolezza che Telegram possa fornire i propri dati alle autorità potrebbe spingere gli utenti ad autocensurarsi, evitando di esprimere liberamente le proprie opinioni, soprattutto su temi controversi o critici nei confronti di governi e istituzioni [1].
- Precedente pericoloso per altre piattaforme: L’esempio di Telegram potrebbe creare un precedente pericoloso, incoraggiando altre piattaforme a seguire la stessa strada e ad adottare politiche di moderazione più restrittive, con il rischio di limitare la libertà di espressione online. Il video cita il caso di TikTok, che ha rimosso profili di media russi accusati di ingerenza elettorale, come esempio di come la lotta alla disinformazione possa sfociare nella censura [1].
In conclusione, sebbene la volontà di contrastare attività criminali sia comprensibile, il cambio di politica di Telegram solleva legittime preoccupazioni riguardo alla tutela della libertà di opinione. L’auspicio è che la piattaforma adotti criteri chiari e trasparenti nella moderazione dei contenuti, garantendo il rispetto dei diritti degli utenti.
TikTok e la rimozione dei media russi
TikTok ha recentemente deciso di rimuovere gli account associati ai media di stato russi, in particolare TV-Novosti e Rossiya Segodnya. Questa azione fa parte di un più ampio sforzo per combattere le “operazioni di influenza occulta” in vista delle prossime elezioni presidenziali statunitensi. L’annuncio della piattaforma si allinea con azioni simili intraprese da Meta, che in precedenza aveva vietato queste entità per attività di interferenza straniera.
Motivi della rimozione
- Operazioni di influenza occulta: TikTok ha affermato che gli account rimossi erano coinvolti in tentativi di influenzare il discorso politico negli Stati Uniti attraverso mezzi ingannevoli, violando le linee guida della community.
- Preoccupazioni sull’integrità elettorale negli Stati Uniti: Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha identificato la Russia come una minaccia primaria per l’integrità elettorale, sottolineando gli sforzi in corso da parte di avversari stranieri per manipolare l’opinione pubblica e influenzare gli esiti elettorali. Ciò include recenti incriminazioni contro operatori russi accusati di tentare di convogliare denaro in società di media statunitensi per produrre contenuti filo-russi.
Entità colpite
Gli account rimossi appartengono a:
- TV-Novosti: L’organizzazione madre di RT (Russia Today), una rete televisiva internazionale finanziata dallo stato.
- Rossiya Segodnya: L’agenzia dietro importanti testate giornalistiche russe come RIA Novosti e Sputnik.
Questi account avevano già affrontato restrizioni nel Regno Unito e nell’UE, dove erano etichettati come media controllati dallo stato. Tuttavia, la recente decisione segna un divieto permanente della loro presenza su tutta la piattaforma di TikTok a livello globale.
Contesto e reazioni
Questa mossa arriva in un contesto di maggiore attenzione sul ruolo dei social media nelle campagne di disinformazione ed elezioni. Le azioni di TikTok sono viste come una misura proattiva per prevenire la diffusione di informazioni errate, soprattutto data la cornice delle passate accuse di interferenza russa nelle elezioni statunitensi, in particolare durante le elezioni presidenziali del 2016.In risposta all’annuncio di TikTok, i rappresentanti delle testate di media russe colpite hanno criticato la decisione come censura, sostenendo che limita la condivisione di punti di vista diversi a livello globale.Nel complesso, la rimozione di questi account da parte di TikTok riflette le preoccupazioni in corso sull’influenza straniera nei processi democratici e sottolinea l’impegno della piattaforma nel mantenere l’integrità dei suoi contenuti in un contesto di crescente pressione normativa in vari paesi.
Video in Italiano
Video in Inglese
La Svolta di Telegram sulla Moderazione dei Contenuti
L’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, in Francia [1] ha portato a un cambio di politica sulla piattaforma riguardo alla moderazione dei contenuti. Telegram si dichiara ora disposta a fornire indirizzi IP e numeri di telefono degli utenti alle autorità in caso di valide richieste legali [1].
Telegram ha implementato diverse misure, come l’uso di intelligenza artificiale e team di moderatori per oscurare contenuti problematici, e un sistema di segnalazione per gli utenti [1].
Ci sono timori che la definizione di “contenuto illegale” possa essere estesa per censurare opinioni scomode, limitando la libertà di espressione. Inoltre, la consapevolezza che Telegram possa fornire dati alle autorità potrebbe spingere gli utenti all’autocensura [1].
L’esempio di Telegram potrebbe creare un precedente pericoloso, incoraggiando altre piattaforme ad adottare politiche di moderazione più restrittive, come nel caso di TikTok che ha rimosso profili di media russi [1].
Sebbene il contrasto alle attività criminali sia comprensibile, il cambio di politica di Telegram solleva legittime preoccupazioni sulla tutela della libertà di opinione. L’auspicio è che Telegram adotti criteri chiari e trasparenti nella moderazione [1].
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