Tony Effe: Il “Re” del Nulla Sonoro o il Riflesso di una Società Anestetizzata? 🤔
Hai presente quando ti fermi a guardare una cosa e pensi: “Ma che sta succedendo?”. Ecco, questo è il mio stato d’animo ogni volta che sento parlare di Tony Effe. E non perché io abbia qualcosa di personale contro di lui, anzi, il problema è ben più ampio e profondo. Il caro Tony è diventato un simbolo, un megafono di una generazione che sembra aver perso la bussola, un sintomo di una malattia che ci sta consumando: l’anaffettività.
💔 Il Testo che Fa Male: “Tappo la Bocca e…” 🤬
Partiamo dal presupposto che le canzoni, nel bene e nel male, sono uno specchio della società. E quando ascolti testi come “Lei la comando con un joystick / Non mi piace quando parla troppo / Le tappo la bocca e me la f… Volano schiaffi da ogni parte” e pensi che siamo nel 2024, ti viene voglia di urlare. Urla di rabbia, di smarrimento, di un senso di ingiustizia che ti attanaglia lo stomaco. Non si tratta solo di cattivo gusto, ma di una vera e propria apologia della violenza, del disprezzo verso la donna, del puro e semplice bullismo elevato ad arte. E la cosa peggiore è che questi testi raggiungono milioni di persone, ragazzi e ragazze che assorbono tutto questo veleno come fosse oro colato.
😵💫 Milioni di Ascolti: Un Campanello d’Allarme 🚨
Ma allora mi chiedo e ti chiedo: chi è il vero colpevole? Tony Effe che scrive queste cose o noi, che gli diamo la possibilità di diventare una star? Se un artista con questi testi raggiunge milioni di ascolti, il problema non è l’artista. Il problema è la società in cui viviamo, che sembra aver perso la capacità di provare emozioni, empatia, compassione. Siamo diventati cinici, aridi, incapaci di riconoscere il bello e il brutto. Siamo diventati come dei robot, che eseguono un copione senza rendersi conto di cosa sta succedendo. La violenza che sentiamo nei testi di Tony Effe è la violenza che abbiamo dentro, che non riusciamo a gestire e che proiettiamo all’esterno.
🍌 Da Mozart a Tony: La “Banana Arte” e il Vuoto che Avvolge 🖼️
E poi, arriva Jovanotti che paragona Tony Effe a Mozart. 🤯 Ok, forse il buon Lorenzo voleva essere provocatorio, ma questo episodio dimostra quanto siamo arrivati in fondo al baratro. Viviamo in un’epoca in cui una banana appiccicata con lo scotch è arte e un testo violento è musica. Ma non è così, ragazzi. Non è normale. Non dobbiamo normalizzare l’anormalità. Stiamo vivendo nell’epoca del vuoto, del niente, della superficialità. E in questa epoca, il vuoto si nutre di altro vuoto, creando un circolo vizioso che ci sta portando alla deriva.
🎭 Il Paradosso del Femminismo “a Metà” 🤯
E poi c’è il paradosso del femminismo di oggi, che si straccia le vesti per i diritti delle donne, ma poi si scatena sui social difendendo questi testi. Ma come si fa a parlare di femminismo e di lotta contro la violenza sulle donne, quando si ascoltano e si difendono canzoni che fanno esattamente il contrario? Siamo caduti nell’incoerenza, nell’assurdo. Ci riempiamo la bocca di belle parole, ma poi non ci comportiamo di conseguenza. Sembra quasi che la società di oggi sia un teatro dell’assurdo, dove ognuno recita una parte senza capire il significato della storia.
🎯 Non Censura, ma Riflessione: Un Invertire la Rotta è Possibile 🧭
Non voglio la censura. Non voglio togliere la libertà di espressione a nessuno. Ma voglio che ci fermiamo a riflettere, a guardarci dentro, a capire cosa sta succedendo alle nostre anime. Non possiamo continuare a vivere in questo modo, anestetizzati, disconnessi dalla realtà. Dobbiamo recuperare la nostra umanità, la nostra capacità di provare emozioni, la nostra empatia. Dobbiamo tornare ad ascoltare i poeti, i cantautori, i musicisti che ci fanno vibrare l’anima. Dobbiamo smettere di nutrirci di vuoto e cominciare a riempirci di significato.
Siamo alla frutta? Forse. Ma non è troppo tardi per raccogliere i pezzi e ricominciare a costruire qualcosa di bello. Dipende solo da noi.
Da informatico a cercatore di senso