Il Divorzio del Secolo AI: Altman vs Nadella – La Fine di un’Era?
Il Wall Street Journal l’ha detto: Altman e Nadella, un tempo inseparabili, ora ai ferri corti. L’alleanza OpenAI-Microsoft, la pietra angolare dell’innovazione AI, scricchiola sotto il peso di ambizioni contrastanti. Chi avrà il controllo delle risorse, dei modelli, del futuro? Microsoft, sentendosi forse relegata al ruolo di bancomat, sussurra di una sua AI, “MAI”. OpenAI, dal canto suo, si è assicurata un nuovo finanziamento da SoftBank, un chiaro segnale di indipendenza. È un divorzio annunciato?
Sembra che Microsoft stia faticando a costruire i propri modelli di ragionamento per competere con OpenAI. I modelli interni che si diceva sarebbero stati rilasciati l’anno scorso sono ancora in fase di test. (InfoWorld) La stretta collaborazione tra Microsoft e OpenAI mostra segni di cedimento, con OpenAI che ha cercato di modificare il suo accordo con Microsoft e il produttore di software che ha cercato di proteggere la sua scommessa. (The New York Times) La partnership un tempo celebrata tra Satya Nadella di Microsoft e Sam Altman di OpenAI è tesa, segnata da comunicazioni poco frequenti. (Times of India)
ChatGPT “Googleizzato”: L’Invasione dello Shopping e il Costo Inimmaginabile della Cortesia
E poi c’è il costo dell’ambizione. Altman stesso ha ammesso che anche un semplice “per favore” a ChatGPT ha un prezzo astronomico in termini di energia. Un lusso che ci si può permettere quando si bruciano miliardi in ricerca e sviluppo? Mentre Google combatte la sua battaglia antitrust, si vocifera di una possibile acquisizione di OpenAI. Google e OpenAI, un’alleanza impensabile fino a poco tempo fa. Il mondo dell’AI è in costante mutamento.
Apple si Sveglia: Robotica, Siri e la Strategia Segreta per Conquistare l’AI
Nel frattempo, Apple, avvolta nel suo solito alone di mistero, si muove con cautela. Gli investitori sono in fibrillazione, chiedono chiarezza sulla strategia AI, soprattutto dopo vendite di iPhone deludenti.
La risposta di Apple? Una riorganizzazione interna, un focus sulla robotica. Forse, mentre il mondo si perdeva nella corsa al software, Apple ha intravisto il futuro nell’hardware. Forse, la nuova Siri è più vicina di quanto pensiamo. E mentre Sundar Pichai tende la mano a Tim Cook, offrendo l’integrazione di Gemini su iPhone, mi chiedo se questa sia una mossa di genuina collaborazione o un tentativo di spionaggio industriale.
L’integrazione della ricerca AI di Apple potrebbe porre fine allo stato predefinito di Google in Safari. (TechHQ) La strategia AI di Apple mostra preoccupanti crepe. (Yahoo Finance) La società sta ritardando il rilascio di una versione più intelligente pianificata di Siri, uno degli aspetti più attesi della sua strategia AI. (Yahoo Finance) Gli investitori di Apple cercano chiarezza su tariffe e strategia AI mentre le vendite di iPhone diminuiscono. (Reuters)
Trump DÃ Ordini: Chip AI come Armi Politiche e la Nuova Corsa agli Armamenti Tecnologici
Ma non sono solo le grandi aziende a cambiare le carte in tavola. Duolingo, l’app famosa nell’apprendimento delle lingue, ha annunciato un approccio “AI-First”, licenziando collaboratori umani. L’ennesima profezia di un futuro in cui le macchine rubano il lavoro agli umani? Ma uno studio della Carnegie Mellon University suggerisce che forse, dopotutto, non siamo così vicini alla singolarità . Un’azienda gestita interamente da AI si è rivelata un disastro, completando solo una frazione dei compiti assegnati. Forse, l’umanità ha ancora un ruolo da giocare.
E poi c’è Trump, che, come un fulmine a ciel sereno, ordina l’insegnamento dell’AI nelle scuole americane. Un’iniziativa lodevole, certo, ma anche un chiaro segnale di una nuova corsa agli armamenti. IBM risponde con un investimento colossale, puntando su mainframe e computer quantistici.
E poi, la mossa più audace: Trump vuole usare i chip AI come merce di scambio politico, eliminando le restrizioni sulle esportazioni e decidendo caso per caso, in base alle alleanze. Un messaggio chiaro all’Europa, fino ad ora risparmiata dalle restrizioni. I leader del settore stanno sviluppando un know-how geopolitico con l’aumentare delle tensioni globali, rimodellando il commercio, la regolamentazione e le decisioni di investimento. (The World Economic Forum)
Cina all’Attacco: Huawei Sfida NVIDIA e il Sogno dell’Indipendenza AI
Ma la vera sfida è con la Cina. Huawei lancia il suo chip AI, l’Ascend 910C, con l’obiettivo di detronizzare NVIDIA. Se dovesse riuscirci, sarebbe una svolta epocale, un’indipendenza tecnologica che cambierebbe gli equilibri globali. Perché, diciamocelo, l’AI cinese si regge ancora su traffici illegali di chip, una situazione insostenibile a lungo termine. Anche Jensen Huang ammette che la Cina non è indietro nell’AI, nonostante le tensioni politiche. L’emergere di DeepSeek indica una divisione in mondi AI statunitensi e cinesi in competizione, il che rende difficile la scelta per l’Europa. (Bruegel)
E a dimostrazione che il mondo è più interconnesso di quanto pensiamo, una startup cinese, Manus, ottiene un finanziamento di 75 milioni di dollari da una società di venture capital americana, Benchmark. Affari, niente di personale? Forse. Ma in questa guerra dell’AI, è difficile distinguere tra amici e nemici.
Chi vincerà questa guerra? Non lo so. Ma una cosa è certa: il mondo sta cambiando a una velocità vertiginosa, e noi siamo tutti pedine in un gioco molto più grande di noi. E mentre sorseggio il mio caffè, mi chiedo quale sarà la prossima mossa.
Da informatico a cercatore di senso