Il Segreto: Abitare la Mutazione, non Subirla
Questo scenario solleva una domanda cruciale, una domanda che tocca il cuore della nostra identità professionale e umana: in un mondo dove “l’IA calcola”, quale ruolo rimane per l’umanità? E in particolare, quale è il compito di chi, per professione, aiuta gli altri a orientarsi? Quando tutto diventa smart, chi resta davvero accanto alle persone?
In questa tempesta, l’orientamento non si limita a sopravvivere: si riscopre come un atto ancora più essenziale e profondamente umano. Diventa una bussola indispensabile per navigare la complessità, a patto di accettare una trasformazione radicale: evolvere da una pratica meramente tecnica a una postura generativa, capace di creare significato. Per farlo, però, dobbiamo prima di tutto cambiare la nostra prospettiva sulla complessità stessa.

1. Il Labirinto come Dimora: Cambiare la Mappa per Navigare il Futuro
Le metafore che usiamo per descrivere il mondo non sono semplici figure retoriche; sono mappe mentali che definiscono il nostro approccio ai problemi. Per orientare efficacemente in un mondo complesso, dobbiamo prima ridefinire la nostra percezione di quella complessità. Dobbiamo, in altre parole, cambiare la mappa prima di poter tracciare la rotta.
La svolta avviene quando, come suggerisce Annunziata Di Lecce, smettiamo di percepire il labirinto come una “prigione” e iniziamo a immaginarlo “come una dimora”. Improvvisamente, “cambia tutto”: lo spazio dello smarrimento diventa il luogo dell’abitare, della trasformazione e dell’incontro. Questo slittamento di prospettiva è un potente atto di “rivalutazione cognitiva”: modificando il significato che attribuiamo all’esperienza, cambiamo il modo in cui la viviamo.
La neuroscienza moderna, con studiosi come Karl Friston, supporta questa visione, descrivendo il cervello non come un recettore passivo di informazioni, ma come un “organo predittivo” che configura attivamente la nostra realtà soggettiva. La facoltà di “ri-significare” non è un’astrazione, ma il muscolo cognitivo che l’orientatore generativo ha il compito di allenare.
Il suo intervento diventa un catalizzatore che aiuta la persona a costruire mappe interiori più potenti, trasformando l’ansia in agency. In questa nuova cornice, il primo compito dell’orientatore non è fornire una mappa per uscire dal labirinto, ma aiutare la persona a vederlo per quello che è: non un ostacolo insormontabile, ma un “campo di allenamento del senso”.
2. L’Orientatore Generativo: Da Tecnico a Narratore di Possibilità
Questo cambio di paradigma , dal labirinto-prigione al labirinto-dimora, impone una trasformazione radicale del ruolo del professionista dell’orientamento. Se il mondo non è più un problema da risolvere con una soluzione unica, allora chi orienta non può più essere un semplice fornitore di risposte.
L’orientatore oggi non può essere solo un “operatore tecnico”. Deve diventare un “pensatore, narratore, innovatore visionario”. Il suo valore non risiede più nel conoscere tutte le strade possibili, ma nell’equipaggiare le persone con gli strumenti per esplorarle con fiducia. L’orientamento non consiste nel dare risposte, ma nell’insegnare a fare domande e, come ci ricorda Annunziata Di Lecce, a “sostare nell’incertezza senza fretta di uscirne”, poiché è in questo spazio che avviene la trasformazione.
Per abitare questo nuovo ruolo, l’orientatore è chiamato a coltivare in sé stesso, prima che negli altri, quelle qualità che Italo Calvino indicava come essenziali per affrontare la complessità:
- Leggerezza, per navigare la complessità senza esserne schiacciati;
- Rapidità, per cogliere opportunità in ecosistemi professionali fluidi;
- Esattezza, per definire obiettivi chiari e realistici;
- Visibilità, per rendere evidenti talenti e competenze nascoste;
- Molteplicità, per abbracciare e valorizzare le identità “slasher” e i percorsi non lineari;
- Costanza, per perseguire i propri scopi con determinazione nel lungo periodo.
In questa nuova postura, l’obiettivo non è più predire scelte, ma aprire a “possibilità condivise”. Si passa dalla gestione algoritmica dei dati alla valorizzazione delle “storie” personali. Strumenti come il Curriculum Vitae o il profilo LinkedIn cessano di essere semplici elenchi di esperienze per diventare potenti “strumenti narrativi”, capaci di dare forma a un’identità professionale autentica e coerente. Per guidare questo processo, serve però un quadro di riferimento chiaro, una dichiarazione d’intenti condivisa.

3. Il Manifesto per un Futuro Umano: L’Orientamento di fronte all’IA
Di fronte all’avanzata dell’intelligenza artificiale generativa, la comunità professionale non è rimasta a guardare. Dalla riflessione collettiva del Focus Group di Asnor su IA e Orientamento è nato il Manifesto dell’Orientamento Generativo, una risposta concreta e propositiva per tracciare la rotta del futuro della professione.
Home – Manifesto dell’Orientamento Generativo
Il Manifesto si fonda su principi cardine che riaffermano il valore insostituibile dell’intervento umano:
- La persona al centro: La tecnologia non sostituisce la crescita umana, la serve.
- L’umano al primo posto: Le relazioni prima degli strumenti, le storie prima dei dati, le possibilità condivise prima delle scelte predette.
- La libertà come fine: Gli algoritmi devono essere trasparenti e le scelte pienamente consapevoli, per ridurre i divari e non per crearne di nuovi.
La dichiarazione che emerge con forza dal Manifesto è netta e inequivocabile: anche nell’era dell’intelligenza artificiale, l’orientamento “resta un atto profondamente umano”. Un atto capace di generare ciò che nessun algoritmo può produrre da solo: “fiducia, consapevolezza e nuove opportunità”. Questo approccio non è solo una scelta etica, ma una necessità strategica per garantire che il futuro che stiamo costruendo sia inclusivo e ricco di significato, non meramente calcolato ed efficiente.
4. Una Sfida Collettiva: L’Orientamento come Diritto e Bene Comune
Un orientamento di qualità, umano e generativo, non è un beneficio per pochi, ma un pilastro fondamentale per una società più giusta ed equa. La sua importanza trascende il piano individuale per diventare una vera e propria sfida collettiva, un bene comune da coltivare e proteggere.
Questa sfida collettiva colloca l’orientamento al cuore di una visione globale, riconoscendolo come “parte fondamentale” dell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030, che mira a garantire “un’istruzione di qualità, equa e inclusiva per tutti”. Questa visione afferma un principio potentissimo: “scegliere bene a scuola non è un privilegio”, ma un “diritto garantito a tutti”. In questo scenario, il lavoro dell’orientatore diventa strategico per trasformare questo diritto in una realtà concreta per ogni studente, lavoratore e cittadino.
Questa sfida, però, non si può vincere da soli. È possibile vincerla solo se “scuola, famiglie, territori e servizi parlano la stessa lingua”, collaborando per creare “ambienti orientativi inclusivi” dove ogni persona si senta ascoltata e supportata. In questo ecosistema, l’orientatore agisce come un connettore, un costruttore di “ponti tra possibilità e futuro”. Ogni percorso di orientamento ben riuscito è un “investimento sul futuro di ciascuno” e, di conseguenza, sul futuro della nostra intera comunità.

Umanesimo Digitale e l’Orientamento
La relazione tra Orientamento Generativo (l’espressione usata dalle fonti per definire l’Umanesimo Digitale applicato alla guida) e l’Intelligenza Artificiale (IA) può essere spiegata chiaramente attraverso la metafora del viaggio. In un’epoca in cui l’Intelligenza Artificiale generativa sta trasformando la società, il lavoro e le relazioni, si osserva che il futuro corre e l’IA calcola.
In questo scenario di velocità e calcolo, il ruolo dell’orientamento diventa quello di una questione di presenza, non solo di algoritmo. L’Orientamento Generativo, nato dal lavoro del Focus Group Asnor su IA e Orientamento, agisce come l’umano al tuo fianco, affermando che la tecnologia deve essere al servizio della crescita umana, senza sostituirla.
Questo atto profondamente umano aiuta a capire non solo dove andare (la meta), ma perché si vuole raggiungere quel traguardo, spostando il focus: non più solo dati o scelte predette dall’algoritmo, ma le storie, le relazioni e le possibilità condivise della persona. In questo modo, l’orientamento insegna anche a godersi il viaggio, in quanto ricorda che è fondamentale abitare l’incertezza e trasformarla in uno spazio di possibilità, un cambiamento che nasce dal dialogo, dall’ascolto e dalla responsabilità educativa.
Recap
1. L’IA è Calcolo, l’Orientamento è Presenza: L’IA generativa sta trasformando profondamente la società, il lavoro e l’educazione mentre il futuro corre e l’IA calcola. In questo scenario, l’orientamento non può limitarsi a essere un altro strumento digitale; deve essere una questione di presenza, non solo di algoritmo.
2. L’Umano al Centro: L’Orientamento Generativo nasce proprio per aprire una nuova stagione dell’orientamento in quest’era digitale. L’obiettivo principale è mettere al centro la persona. Il Manifesto dell’Orientamento Generativo (frutto del lavoro del Focus Group Asnor su IA e Orientamento) afferma che, anche nell’era dell’IA, l’orientamento deve restare un atto profondamente umano.
3. Il Cambio di Focus: L’orientamento diventa “generativo” quando mette al centro l’umano. Questo significa un cambio di priorità fondamentale:
◦ Non ci si focalizza solo su strumenti digitali, ma sulle relazioni.
◦ Non ci si basa solo sui dati, ma sulle storie delle persone.
◦ Non si accettano solo le scelte predette dall’algoritmo, ma si aprono possibilità condivise.
In pratica, l’orientamento diventa generativo perché, mentre la tecnologia suggerisce la direzione più probabile (calcolando), l’orientamento offre fiducia, consapevolezza e nuove opportunità, ricordando che il vero cambiamento nasce dal dialogo, dall’ascolto e dalla responsabilità educativa, non solo dalla tecnologia. La tecnologia deve essere al servizio della crescita umana, senza sostituirla.
Conclusione: Costruttori di Futuri, Insieme
Siamo partiti dalla paura della “mutazione” per arrivare alla consapevolezza di poter “abitare il labirinto”. Abbiamo visto la figura dell’orientatore trasformarsi da tecnico a narratore di possibilità. Abbiamo affrontato la sfida dell’IA non con timore, ma con la proposta chiara e umana dell’orientamento generativo.
Ora, la chiamata è rivolta a tutta la comunità di professionisti, formatori, consulenti e docenti. Come ci esorta Vito Verrastro, è il momento di essere non solo lettori di questo cambiamento, ma anche “autori e testimoni”. È il momento di condividere le pratiche efficaci, di raccontare cosa ha funzionato, di fare rete per moltiplicare l’impatto del nostro lavoro.
Luoghi come Asnor nascono proprio per questo: per essere una “casa aperta” e un “punto di incontro”, uno spazio professionale dove il futuro non si attende, ma si costruisce ogni giorno, attraverso la riflessione, il confronto e la condivisione.
La nostra missione è chiara: non dobbiamo semplicemente reagire al cambiamento, ma agire per generare futuro. Perché l’orientamento è una questione di presenza, non solo di algoritmo. Il nostro compito è trasformare il modo in cui orientiamo: con visione, empatia e concretezza.
Domande Frequenti (FAQ): Orientamento e Futuri in Mutazione
Cos’è il percorso “Dalla consapevolezza all’azione” offerto da Asnor?
Asnor offre un percorso denominato “Dalla consapevolezza all’azione” [1, 2]. Questo percorso è stato pensato per orientatori, formatori e professionisti che desiderano dare forma alla propria narrazione professionale [1, 2]. Il programma include diversi aspetti chiave, tra cui la riflessione sui propri valori e obiettivi, il bilancio delle competenze e lo storytelling personale [1, 2]. Inoltre, prevede l’uso del Curriculum e del profilo LinkedIn come strumenti narrativi, e supporta la ricerca attiva e la coerenza tra il sé e le opportunità professionali [1, 2].
A chi è destinato il percorso offerto da Asnor?
Il percorso è destinato a coloro che accompagnano e a coloro che si orientano [3, 4]. Nello specifico, si rivolge a orientatori, aspiranti orientatori, professionisti del lavoro, consulenti ed educatori che intendono rivedere la propria presenza professionale sia online che offline [3, 4]. Un altro percorso è specificamente rivolto a chi lavora con ragazzi e ragazze ed è consigliato anche ad aspiranti orientatori, affinché possano comprendere come l’orientamento possa diventare un’opportunità concreta [5, 6].
Quali sono i vantaggi nel partecipare ai percorsi o ai cicli di webinar Asnor?
I percorsi o i cicli di webinar offrono diversi benefici e strumenti pratici [7, 8]. I partecipanti possono beneficiare di laboratori pratici condotti da professionisti dell’orientamento [9-12]. Vengono messi a disposizione materiali operativi e didattici, inclusi videoregistrazioni, che sono sempre disponibili o disponibili 24/7 [9-12]. Inoltre, è previsto il confronto e la riflessione condivisa con colleghi, docenti ed esperti del settore [9-12].
Qual è il legame tra Orientamento e l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030?
L’orientamento è una parte fondamentale dell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 [13, 14]. L’Obiettivo 4 richiede “Istruzione di qualità, equa e inclusiva per tutti” [15-17]. Scegliere bene a scuola non è un privilegio, ma un diritto garantito a tutti, un concetto sottolineato dall’Obiettivo 4 [13, 14, 18]. L’orientamento è essenziale in questo scenario, poiché non è sufficiente aprire le porte, ma serve che ogni studente trovi percorso, senso e strumenti per emergere [15, 16]. Orientare a scuola significa anche far emergere talenti, interessi e aspirazioni, mettendo lo studente al centro e collegando scuola, formazione, lavoro e comunità [17, 19, 20].
Cos’è il Manifesto dell’Orientamento Generativo?
Il Manifesto dell’Orientamento Generativo è nato per inaugurare una nuova stagione dell’orientamento in un’epoca in cui l’Intelligenza Artificiale (IA) generativa sta trasformando profondamente la società, il lavoro, l’educazione e le relazioni [21]. Frutto del lavoro del Focus Group Asnor su IA e Orientamento, il Manifesto si compone di dieci princìpi che mettono la persona al centro [21-24]. Esso afferma che, anche nell’era dell’IA, l’orientamento deve rimanere un atto profondamente umano [21, 24].
Quando l’Orientamento diventa “generativo” nell’era dell’IA?
L’orientamento diventa generativo quando mette al centro l’umano [25, 26]. In un contesto in cui il futuro corre e l’IA calcola, l’orientamento è visto come una questione di presenza e non solo di algoritmo [27, 28]. Questo significa focalizzarsi sulle **relazioni**, non solo sugli strumenti digitali; sulle **storie**, non solo sui dati; e sulle **possibilità condivise**, non solo sulle scelte predette [25, 26]. Il cambiamento non deriva unicamente dalla tecnologia, ma dal dialogo, dall’ascolto e dalla responsabilità educativa condivisa [29, 30].

Asnor Associazione Nazionale Orientatori

Associazione Nazionale Orientatori costituita da orientatori professionisti iscritta al MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e accreditata al MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito). Gli Orientatori Asnor sono professionisti altamente qualificati e operano sul territorio nazionale disciplinati da un codice deontologico condiviso.
Asnor sostiene e promuove l’orientamento già dalla prima infanzia, per questo l’Associazione è costantemente impegnata ad offrire ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, progetti di formazione e di aggiornamento mirati a garantire elevate competenze a tutti coloro che operano nel mondo della scuola. Asnor è un Ente accreditato MIUR (Dir.170/2016) per la formazione del personale della scuola. I corsi Asnor sono rendicontabili con la Carta Docente (Legge 107/2015) e rientrano nella Formazione Obbligatoria Docenti (Direttiva 170/2016). L’offerta formativa Asnor è erogata in modalità e-learning tramite una piattaforma telematica disponibile 24/h 7g.
Sito Web
Telefono
Settore
Associazioni di settore
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti 132 utenti associati Utenti LinkedIn che hanno indicato ASNOR Associazione Nazionale Orientatori come luogo di lavoro attuale sul loro profilo.
Sede principale
Roma, Lazio
Data di fondazione
2008
Settori di competenza
Orientamento, Formazione professionale, Career Guidance, Orientamento scolastico, Lifelong learning e E-learning

D’annunziata Di Lecce
📍Cammino da quasi trent’anni tra ricerca, formazione e direzione di progetti complessi.
𝗢𝗴𝗴𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝗶𝘂𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗔𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗘𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗦𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲. La mia ambizione è promuovere e contribuire alla costruzione di un 𝙐𝙢𝙖𝙣𝙚𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚, aiutando persone, organizzazioni, comunità nell’adozione funzionale delle nuove tecnologie cognitive.
Ho imparato che il cambiamento non nasce da un piano, ma da una presa di coscienza collettiva, da un linguaggio che evolve, da una mente che si apre, da un gesto che ricompone.
Il mio lavoro unisce psicologia, neuroscienze e management per creare contesti in cui persone e organizzazioni possano riconoscere e rinnovare il proprio potenziale. Offro soluzioni e percorsi tailor-made, li progetto insieme ai clienti, human centered, con metodi fondati sulla scienza e radicati nell’esperienza.
📍Ho ideato 𝘾𝙤𝙖𝙘𝙝𝙞𝙣𝙜 𝙎𝙤𝙡𝙪𝙩𝙞𝙤𝙣𝙨: un sistema integrato di sviluppo umano e organizzativo basato sul Design Thinking Neurocognitivo, un modello capace di connettere creatività e rigore, intuizione e metodo, visione e dati. Lo applico nei processi di change management, leadership e formazione esperienziale.
Pioniera e avanguardista in:
- formare Orientatori e portare il Bilancio di Competenze nelle aziende (1999)
- partecipare alla costituzione dei Fondi Interprofessionali (FonCoop 2001)
- integrare psicofisiologia e neuroscienze cognitive nella consulenza e nel coaching
- certificarmi come Specialista AI Ethics & Governance, UE 2024/1689
Coordino BINCA Global Italia, rete accademico-scientifica internazionale dedicata alle Neuroscienze Cognitive Applicate, e dirigo l’area Formazione e Coaching della società di consulenza CS2015 Srl.
📍Mi definisco una camminante, porto nella pratica quotidiana ciò che ho appreso nei luoghi della ricerca e nella vita vissuta, unendo innovazione e memoria, metodo e creatività, mente e corpo, dialogica e mindfulness.
Collaboro con organizzazioni, università, centri di ricerca e reti internazionali che vogliono costruire nuovi modi di apprendere, guidare, crescere.
📍Pubblicazioni
- L’Arte di rigenerare il senso. Orientamento, narrazione e neuroscienze per attraversare la complessità, Insight-L’Orientamento, Ed. Asnor.
- La curiosità ci salverà dall’algoritmo, AAVV, Ed. Moondo.
- I Poeti di Via Margutta vol. 80, AAVV, Ed. Dantebus, Cap. Mindfulness.
- Il facilitatore e la comunità di pratiche per lo sviluppo della formazione continua nell’impresa cooperativa, AAVV, Ed. MinLavoro.
Design Thinking
Servizi
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- Consulenza aziendale
- Consulenza manageriale
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- Formazione aziendale
- Gestione dei cambiamenti
- Sviluppo leadership
- Executive Coaching
- Coaching per lo sviluppo professionale
- Risorse umane (HR)
Da informatico a cercatore di senso






