Upday, il giornalismo sostituito dall’intelligenza artificiale: quali sono i rischi di una scienza senza etica?
La notizia ha fatto il giro del web: Upday, la testata online di Axel Springer, un colosso editoriale tedesco, ha deciso di chiudere la sua redazione di Milano e di affidare la produzione delle notizie a un algoritmo di intelligenza artificiale (IA). Tre giornalisti e una poligrafica hanno perso il loro lavoro, mentre le altre redazioni europee di Upday sono in attesa di conoscere il loro destino. Il motivo di questa scelta è semplice: l’IA è più veloce, più economica e più efficace dei giornalisti umani nel creare notizie di tendenza, basandosi sui dati e sugli interessi degli utenti.
Questa è solo una delle tante applicazioni dell’IA, che sta rivoluzionando il mondo in vari settori, dalla medicina all’industria, dalla finanza all’istruzione. L’IA promette di migliorare la qualità della vita, di risolvere problemi complessi, di ottimizzare le risorse e di aumentare le conoscenze. Ma a che prezzo? Quali sono i contro di una evoluzione scientifica che sembra non avere limiti né regole?
La scienza, infatti, non è neutra: essa dipende da chi la usa, da come la usa e da quali scopi la usa. La scienza può essere usata per il bene o per il male, per creare o per distruggere, per informare o per manipolare. La scienza può essere fonte di progresso o di regresso, di libertà o di oppressione, di giustizia o di ingiustizia. La scienza può essere al servizio dell’uomo o contro l’uomo.
La Storia ci insegna
La storia ci insegna che la scienza, se non accompagnata da una riflessione etica e da una responsabilità sociale, può generare conseguenze negative e pericolose. Basti pensare alle armi di distruzione di massa, alla sperimentazione sugli animali e sugli esseri umani, alla clonazione, alla manipolazione genetica, alla sorveglianza di massa, alla cyberwarfare, alla disoccupazione tecnologica, alla dipendenza digitale, alla perdita di privacy, di identità e di diversità.
L’IA, in particolare, pone sfide e dilemmi inediti, che richiedono una regolamentazione adeguata e una supervisione umana. L’IA, infatti, può essere soggetta a errori, a bias, a hacker, a malintenzionati, a interessi economici o politici. L’IA può minacciare la sicurezza, la democrazia, i diritti umani, la dignità, l’autonomia, la creatività e la convivenza pacifica. L’IA può sfuggire al controllo umano e diventare più intelligente e potente dell’uomo, mettendo a rischio la sua stessa esistenza.
Per questi motivi, è necessario che la scienza sia sempre accompagnata da una coscienza critica, da una visione a lungo termine, da una valutazione dei rischi e dei benefici, da una partecipazione pubblica, da una trasparenza, da una accountability e da una educazione. È necessario che la scienza sia sempre guidata da valori etici, morali, sociali e ambientali, che rispettino la vita, la persona, la società e il pianeta. È necessario che la scienza sia sempre al servizio del bene comune e non di interessi particolari.
E’ solo un esempio
Upday, il giornalismo sostituito dall’IA, è solo un esempio di come la scienza possa cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare, di comunicare, di informarci e di conoscere. Ma non dobbiamo dimenticare che la scienza non è tutto, che la scienza non ha tutte le risposte, che la scienza non è l’unica fonte di verità. Dobbiamo ricordare che la scienza è uno strumento, non un fine, e che dipende da noi usarlo bene o male. Dobbiamo ricordare che la scienza è una sfida, non una minaccia, e che dipende da noi affrontarla con saggezza e responsabilità. Dobbiamo ricordare che la scienza è una possibilità, non una necessità, e che dipende da noi scegliere cosa fare con essa. Dobbiamo ricordare che la scienza è una parte, non il tutto, e che dipende da noi integrarla con altre dimensioni dell’essere umano, come l’arte, la filosofia, la religione, la politica, la cultura e la spiritualità.
Solo così potremo godere dei pro e prevenire i contro di una evoluzione scientifica che sia davvero al servizio dell’uomo e non contro l’uomo. Solo così potremo essere padroni della scienza e non schiavi della scienza. Solo così potremo essere umani con la scienza e non senza la scienza.
Sintesi
- Upday, il generatore di notizie guidato dall’IA: La pagina web parla di un nuovo prodotto di Axel Springer, un colosso editoriale tedesco, che sostituirà i giornalisti umani con l’intelligenza artificiale per creare notizie di tendenza.
- La chiusura della redazione di Milano: La pagina web riporta che la redazione di Upday a Milano verrà chiusa nei prossimi giorni, lasciando senza lavoro tre giornalisti e una poligrafica1. La testata non aveva problemi economici, ma ha deciso di investire nell’IA.
- Le reazioni e le implicazioni: La pagina web cita il Corriere della Sera e Dagospia, che hanno diffuso la notizia, e si interroga sulla sorte dei giornalisti umani delle altre redazioni europee di Upday2. La pagina web mette in relazione il lancio del nuovo prodotto con l’AI Act, la prima legge al mondo che regola l’intelligenza artificiale, approvata dall’Unione europea.