Il 1° e 2 novembre 2023 si è tenuto a Bletchley Park, in Inghilterra, il primo summit mondiale sulla sicurezza dell’Intelligenza Artificiale (AI), organizzato dal governo britannico in collaborazione con l’UNESCO, l’OCSE e altre organizzazioni internazionali. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 50 paesi, tra cui Italia, Stati Uniti, Cina, India, Francia, Germania, Giappone e Russia, oltre a rappresentanti di aziende, università, società civile e media. Lo scopo del summit era di discutere le sfide e le opportunità che l’AI presenta per il futuro dell’umanità e di definire dei principi comuni per garantire uno sviluppo sicuro, etico e responsabile di questa tecnologia.
Il risultato
Il risultato più importante del summit è stata la firma della Dichiarazione di Bletchley1, un documento che riconosce il potenziale dell’AI per migliorare la vita delle persone e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite2, ma anche i rischi che essa comporta per la privacy, la sicurezza, i diritti umani, la democrazia e l’ambiente. La Dichiarazione si basa sui principi già espressi da altre iniziative internazionali, come le Linee Guida OCSE sull’AI3 e la Raccomandazione UNESCO sull’Etica dell’AI4, e si impegna a promuovere un’AI che sia:
- Umana: l’AI deve rispettare la dignità, l’autonomia e le capacità umane, nonché i valori culturali e la diversità.
- Benefica: l’AI deve essere progettata e utilizzata per il bene comune e il progresso umano, evitando o minimizzando gli impatti negativi.
- Giusta: l’AI deve essere equa, inclusiva e non discriminatoria, garantendo l’accesso e la partecipazione di tutti gli individui e i gruppi sociali.
- Affidabile: l’AI deve essere sicura, robusta e trasparente, assicurando la qualità dei dati e degli algoritmi e la possibilità di verifica e controllo.
- Responsabile: l’AI deve essere soggetta a una governance efficace e responsabile, basata sullo stato di diritto e sul rispetto delle norme etiche.
La Dichiarazione invita inoltre a rafforzare la cooperazione internazionale sull’AI, a favorire il dialogo tra i vari attori coinvolti, a incoraggiare l’innovazione e la ricerca responsabili, a sviluppare le competenze e l’alfabetizzazione digitale necessarie per l’AI e a proteggere i diritti dei lavoratori nell’era dell’AI.
Come è stata accolta
La Dichiarazione di Bletchley è stata accolta con favore da molti esperti e osservatori del settore dell’AI, che ne hanno apprezzato lo spirito collaborativo e il tentativo di armonizzare le diverse visioni e approcci esistenti. Tuttavia, alcuni hanno anche espresso delle critiche o dei dubbi sulla sua efficacia pratica. Ad esempio:
- Alcuni hanno sottolineato che la Dichiarazione non è vincolante dal punto di vista giuridico e che quindi non garantisce il rispetto dei principi da parte dei firmatari.
- Altri hanno evidenziato che la Dichiarazione non affronta in modo adeguato alcune questioni cruciali per la sicurezza dell’AI, come la regolamentazione delle armi autonome o il problema della Superintelligenza.
- Infine, alcuni hanno messo in dubbio la possibilità di raggiungere un vero consenso globale sull’AI, considerando le divergenze politiche ed economiche tra le nazioni e i diversi interessi in gioco.
Conclusione
In conclusione, il summit di Bletchley Park ha rappresentato un passo importante nel dibattito internazionale sull’AI, ma non ha risolto tutte le sfide e le incertezze che questa tecnologia comporta. Sarà necessario continuare a monitorare gli sviluppi dell’AI e a promuovere il dialogo e la cooperazione tra i vari attori, al fine di garantire un’AI sicura, etica e responsabile per il bene dell’umanità.
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