Le scuole e le imprese come luoghi di umanesimo digitale

Indice

  • Introduzione
  • Sintesi del post
  • Tratti salienti dell’intervista
  • Conclusione

Introduzione

L’umanesimo digitale è una visione che pone le persone al centro del progresso tecnologico, con lo scopo di migliorare la vita dell’uomo e non essere fine a se stessa o assoggettata a obiettivi manipolatori. Si tratta di un approccio etico che riconosce l’importanza della tecnica e le esigenze proprie degli esseri umani, ma che non assume un atteggiamento entusiastico nei confronti delle potenzialità della tecnologia, riconoscendone e sottolineandone i limiti.

In questo contesto, le scuole e le imprese hanno un ruolo fondamentale da svolgere, in quanto luoghi di formazione, apprendimento e innovazione. Le scuole devono diventare fabbriche di competenze, capaci di preparare gli studenti alle sfide del futuro, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umanistico. Le imprese, invece, devono diventare fabbriche di conoscenza, in grado di valorizzare il capitale umano e di generare valore sociale ed economico, nel rispetto dei principi etici e della sostenibilità.

Per realizzare questa visione, è necessario un cambiamento culturale che coinvolga tutti gli attori del sistema educativo e produttivo: docenti, studenti, dirigenti, imprenditori, lavoratori, istituzioni, società civile. Si tratta di un cambiamento che richiede una maggiore consapevolezza dei benefici e dei rischi della tecnologia, una maggiore collaborazione tra i diversi soggetti, una maggiore responsabilità individuale e collettiva.

L’umanesimo digitale, quindi, non è solo un concetto astratto, ma una pratica concreta che si realizza nelle scuole e nelle imprese, attraverso la formazione, l’apprendimento e l’innovazione. Si tratta di una via della ripresa, tra tecnologia e valori, che può contribuire a creare una società più giusta, inclusiva e prospera.

Sintesi del post

Il post parla della XII edizione di Expotraining, la Fiera dell’Orientamento e del Lavoro, che si è svolta a Milano il 7 e 8 novembre 2023. L’evento ha avuto come tema l’industria 4.0 e la necessità di contaminare le competenze, la formazione continua e il lavoro. L’autore intervista Valentina Aprea, esperta di politica per l’istruzione, che illustra le opportunità e le sfide della rivoluzione digitale per le scuole e le imprese. Aprea sostiene che le scuole devono diventare “fabbriche” di competenze, capaci di preparare gli studenti al futuro, e che le imprese devono diventare fabbriche di conoscenza, in grado di valorizzare il capitale umano e di generare valore sociale ed economico. Il post si conclude con alcuni esempi di tecnologie e testimonianze presenti alla Fiera.

Tratti salienti dell’intervista

I tratti salienti dell’intervista a Valentina Aprea sono:

  • Aprea è una senatrice di Forza Italia, esperta di politica per l’istruzione e promotrice di una proposta di legge sulla valorizzazione delle competenze non cognitive (life skills) a scuola.
  • Aprea sostiene che il Decreto 36, che riguarda il reclutamento e la formazione dei docenti, non prevede una vera riforma della carriera docente, basata solo sull’anzianità di servizio e non sul merito e sulle funzioni.
  • Aprea critica le resistenze che impediscono l’evoluzione della professione docente e la rendono poco attraente per i migliori laureati.
  • Aprea spiega cos’è l’umanesimo digitale, una visione che pone le persone al centro del progresso tecnologico, con lo scopo di migliorare la vita dell’uomo e non essere fine a se stessa o assoggettata a obiettivi manipolatori.
  • Aprea illustra il progetto di legge sulle life skills, che prevede una sperimentazione nazionale triennale per attività finalizzate allo sviluppo delle competenze non cognitive nei percorsi delle scuole di ogni ordine e grado, e una formazione dei docenti in materia .
  • Aprea fornisce alcuni esempi di life skills, come la capacità di gestire le emozioni, la gestione dello stress, la comunicazione efficace, l’empatia, il pensiero creativo e quello critico, la capacità di prendere decisioni e quella di risolvere problemi .
  • Aprea afferma che le life skills sono fondamentali per affrontare le sfide del futuro e per creare una società più giusta, inclusiva e prospera .

Conclusione

Secondo la mia opinione, l’articolo ha mostrato come le scuole e le imprese possano essere luoghi di umanesimo digitale, dove le persone sono al centro del progresso tecnologico e dove le competenze non cognitive sono valorizzate e sviluppate. Questa è una visione che richiede un cambiamento culturale e una maggiore collaborazione tra i diversi attori del sistema educativo e produttivo. Si tratta di una sfida che può portare a una società più giusta, inclusiva e prospera, se affrontata con responsabilità e consapevolezza.

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1 commento su “Le scuole e le imprese come luoghi di umanesimo digitale”

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