
Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), e Ben Shapiro, noto anchorman americano, hanno recentemente sollevato gravi accuse riguardo al controllo dell’informazione e della pubblicità nei media tradizionali e sui social network.

Musk ha dichiarato su X che la Commissione Europea avrebbe offerto alla piattaforma un “accordo segreto illegale” per censurare silenziosamente determinati contenuti in cambio di non ricevere multe. Secondo Musk, altre piattaforme avrebbero accettato l’accordo, mentre X si sarebbe rifiutata.
Parallelamente, Ben Shapiro ha presentato al Congresso degli Stati Uniti una denuncia riguardante il mondo della pubblicità. Secondo quanto riportato, Shapiro avrebbe evidenziato come il denaro pubblicitario venga indirizzato prevalentemente verso media allineati con una certa parte politica, escludendo le voci dissenzienti.
In risposta a queste rivelazioni, Musk ha annunciato l’intenzione di X di “sporgere denuncia contro gli autori e collaboratori del racket del boicottaggio pubblicitario”, auspicando anche possibili azioni penali da parte di alcuni stati.
Queste denunce si inseriscono in un contesto più ampio di preoccupazioni sul controllo dell’informazione. Secondo quanto riportato, esisterebbe un sistema in cui chi si allinea a determinate narrative riceve finanziamenti pubblicitari, mentre chi dissente viene escluso economicamente e etichettato negativamente.
La situazione solleva importanti questioni sulla libertà di espressione, sul pluralismo dell’informazione e sul ruolo dei grandi attori tecnologici e mediatici nel panorama informativo globale.


